Congo, la malattia misteriosa che ha già ucciso 79 giovani. l’Italia alza il livello d’allerta
L'Organizzazione mondiale della Sanità è al lavoro con le autorità del Congo per comprendere la situazione". La misteriosa malattia colpisce soprattutto i più piccoli, con il 40% dei casi che coinvolge bambini sotto i cinque anni. I sintomi sono simili a quelli dell'influenza
ROMA – Congo, la malattia misteriosa che ha portato a oltre 70 decessi nella Repubblica democratica del Congo in poche settimane fa alzare il livello d’allerta anche in Italia. Con una lettera inviata dal ministero della Salute, si chiede alle Usmaf (gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute), “di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal paese“. Le autorità locali in stretta collaborazione con quelle internazionali “stano lavorando per verificare la situazione e fornire una risposta rapida ed efficace a questo nuovo focolaio epidemico che sta colpendo il paese, già recentemente colpito dall’epidemia di mpox”.
“Non siamo ancora in una situazione di allarme, che si avrebbe in caso di presenza di un elemento diagnostico nuovo. Se fosse chiaro che l’intera popolazione è suscettibile e fosse conosciuta la modalità di trasmissione (ad esempio per via aerea), allora ciò costituirebbe un allarme. Ma al momento si tratta di una situazione circoscritta in una zona ristretta, sicuramente molto grave per l’area interessata. Non c’è nessun allarme per l’Italia, ma le Usmaf – come accade in tempi di globalizzazione e di mobilità internazionale – hanno ricevuto la comunicazione su quanto sta accadendo in Congo e sugli eventuali sviluppi da parte delle autorità sanitarie internazionali.
Congo la malattia misteriosa che ha già ucciso 79 giovani
Sono almeno 79 persone sono morte a causa di una malattia sconosciuta che provoca sintomi simili all’influenza nella provincia di Kwango, nel sud-ovest della Repubblica democratica del Congo. Lo ha affermato il ministero della Salute in una nota, secondo cui la maggior parte delle persone decedute ha un’età compresa tra i 15 e i 18 anni. La Repubblica Democratica del Congo è in “massima allerta” . A spiegarlo ministro della Difesa “Siamo in massima allerta, riteniamo che questo sia un livello di epidemia che dobbiamo monitorare“, ha sottolineato Samuel-Roger Kamba durante una conferenza stampa nella capitale Kinshasa. Il fenomeno descritto dalle autorità sanitarie come “un evento sconosciuto di sanità pubblica” è attualmente localizzato nella regione di Panzi, circa 700 km a sud-est di Kinshasa”.
I primi casi sono stati rilevati alla fine di ottobre
“Nei centri sanitari a fine ottobre sono stati registrati 27 decessi
. E con la valutazione effettuata dal primario di zona in comunità, ne sono stati segnalati altri 44“, ha precisato il ministro, aggiungendo però che al momento “non posso dire che sia collegato al fenomeno perché ci sono altre possibili cause“. Nella remota regione di Panzi dove le infrastrutture sanitarie sono quasi inesistenti, la popolazione vive in una generale precarietà, soffrendo per la mancanza di accesso all’acqua potabile e ai medicinali. Il tasso di malnutrizione (61%) è tra i più alti del Paese, ha sottolineato il ministro, ricordando che già due anni fa la regione era stata colpita da una grave epidemia di febbre tifoide.
Il 40% dei colpiti sono bambini sotto i 5 anni
Secondo i primi dati disponibili, la misteriosa malattia colpisce soprattutto i più piccoli, con il 40% dei casi che coinvolge bambini sotto i cinque anni. I sintomi sono simili a quelli dell’influenza: febbre, tosse e mal di testa. Gli specialisti hanno già concluso che si tratta di una malattia che colpisce l’apparato respiratorio ma hanno escluso il Covid.
Rezza “malattia limitata aspettiamo i dati”
Giovanni Rezza,
professore di igiene e sanità pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, già dirigente di ricerca dell’Iss, spiega cosa sta accadendo rispetto alla misteriosa malattia che ha causato oltre 140 vittime in poco più di un mese nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Cingo (RdC). “Non siamo ancora in una situazione di allarme, che si avrebbe in caso di presenza di un elemento diagnostico nuovo. Se fosse chiaro che l’intera popolazione è suscettibile e fosse conosciuta la modalità di trasmissione (ad esempio per via aerea), allora ciò costituirebbe un allarme. Ma al momento si tratta di una situazione circoscritta in una zona ristretta, sicuramente molto grave per l’area interessata. La letalità appare molto alta, circa un terzo sulle oltre 370 persone colpite. Ricorda quanto si osserva per la febbre emorragica, ma i sintomi sono molto diversi”.