Trovata una pianta che potrebbe crescere su Marte: è il muschio di Syntrichia
Lo si evince dai test di laboratorio effettuati da alcuni ricercatori e pubblicati sulla rivista The Innovation: il muschio avrebbe il potenziale per crescere sul pianeta Rosso
ROMA – Siamo ancora lontani dalle piante di patate coltivate da Matt Damon nel film ‘The martian’, ma il muschio del deserto Syntrichia caninervis ha davvero il potenziale per crescere sul Pianeta Rosso: resistente ai raggi gamma, alla siccità e al freddo fino a 196 gradi sotto zero, potrebbe essere sfruttato come pianta pioniera con cui gettare le basi per costruire habitat umani biologicamente sostenibili al di fuori della Terra. Lo si evince dai test di laboratorio che i ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze pubblicano sulla rivista The Innovation.
“Il nostro studio dimostra che la resilienza ambientale di S. caninervis è superiore a quella di microrganismi e tardigradi altamente tolleranti allo stress”, scrivono i ricercatori, coordinati dal botanico Tingyun Kuang e dagli ecologisti Daoyuan Zhang e Yuanming Zhang.
I test sul muschio Syntrichia caninervis
Il loro lavoro si è focalizzato sul muschio Syntrichia caninervis proprio perché si tratta di un organismo dalle straordinarie capacità, in grado di crescere in ambienti desertici particolarmente estremi come quelli del Tibet, dell’Antartide e delle regioni circumpolari. Per metterlo alla prova e testarne la tolleranza al freddo, i ricercatori hanno conservato le piantine di muschio a 80 gradi sotto zero per tre e cinque anni, e a 196 gradi sotto zero per 15 e 30 giorni. Una volta scongelate, tutte le piante si sono rigenerate: la ripresa è risultata più veloce per quelle che erano state disidratate prima del congelamento.
Il muschio della specie Syntrichia caninervis cresce in ambienti desertici estremi (fonte: J. Game, Wikimedia CC-BY-2.0)
Il muschio ha anche dimostrato la capacità di sopravvivere a quantità di radiazioni gamma che risulterebbero letali per la maggior parte delle piante, anzi: dosi pari a 500 gray sembrano addirittura promuoverne la crescita. Per fare un confronto, dosi pari a 50 gray negli esseri umani possono causare gravi convulsioni e perfino la morte. “I nostri risultati indicano che S. caninervis è tra gli organismi più tolleranti alle radiazioni conosciuti”, sottolineano i ricercatori.
Per completare il quadro, il muschio è stato sottoposto a condizioni simili a quelle presenti su Marte grazie a un simulatore di atmosfere planetarie. In particolare, si è ricreata un’atmosfera poco densa e composta al 95% da anidride carbonica, con temperature che oscillano da -60°C a 20°C e alti livelli di raggi ultravioletti. Le piante di muschio disidratate, mantenute in queste condizioni marziane per uno, due, tre e sette giorni, hanno mostrato una rigenerazione pari al 100% entro un mese. Le piante non disidratate, mantenute nel simulatore solo per un giorno, sono riuscite a sopravvivere ugualmente, anche se la loro rigenerazione è stata più lenta