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Dazi Trump, in Calabria a rischio le eccellenze agroalimentari: gli effetti sulle province

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COSENZA – I dazi imposti dagli Stati Uniti mettono a rischio una significativa quota dell’export agroalimentare italiano. Tra le province italiane più esposte vi è Catanzaro, dove il 42% della produzione agroalimentare è destinato al mercato americano. Questo dato colloca la provincia tra le più vulnerabili dell’intera regione Calabria.

Focus sulle province della Calabria: i numeri

Oltre a Catanzaro, altre province calabresi risultano esposte, seppur in misura minore: Reggio Calabria (6%), Cosenza (7%), Crotone (16%) e Vibo Valentia (13%). I principali prodotti colpiti sono ortofrutta lavorata, marmellate e conserve di pomodoro, con una forte dipendenza dal mercato statunitense per molte imprese locali.

Agroalimentare calabrese: un settore fragile davanti ai dazi

La provincia di Catanzaro, con il 42% dell’export agroalimentare diretto negli USA, è tra quelle che rischiano maggiormente di subire i contraccolpi economici derivanti dai dazi. Questo perché, a differenza di altre zone italiane con maggiori possibilità di diversificazione dei mercati, la Calabria presenta un forte legame commerciale con gli Stati Uniti. Reggio Calabria, ad esempio, pur esportando una quota inferiore, vede nel mercato americano uno sbocco significativo per i propri prodotti agroalimentari.

La posizione di Cia-Agricoltori Italiani: allarme per l’economia locale

Secondo l’Ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani, le barriere protezionistiche potrebbero causare un impatto rilevante sull’intero comparto calabrese. Il presidente nazionale Cristiano Fini ha evidenziato che le province più vulnerabili, come Catanzaro, potrebbero subire conseguenze economiche drastiche se non si troveranno soluzioni commerciali alternative.

“La Calabria non può permettersi di perdere una quota così rilevante del proprio export agroalimentare. Serve un piano di sostegno e strategie di diversificazione dei mercati”, ha dichiarato Fini.

Necessità di diversificare i mercati esteri

Per proteggere l’agroalimentare calabrese dagli effetti dei dazi, risulta fondamentale adottare strategie mirate che favoriscano l’apertura verso altri mercati. Catanzaro, in particolare, dovrà affrontare una sfida significativa per tutelare la propria economia locale, riducendo la dipendenza dalle esportazioni verso gli Stati Uniti.

Unindustria, Unioncamere e Confcommercio “preoccupati”

I dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump andranno a incidere inevitabilmente anche sull’economia calabrese, che dal 2021 allo scorso anno ha visto una crescita dell’export, specie nel settore agroalimentare. La Calabria, infatti, si è distinta come una delle regioni più dinamiche del Paese, registrando un incremento del 9,4% rispetto all’anno precedente.

“I dazi preoccupano perché arrestano un andamento positivo della nostra economia – ha spiegato il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara – ma non bisogna farsi scoraggiare perché oltre a misure sovranazionali, bisogna incominciare a guardare anche ad altri mercati. Noi già dal 2020 abbiamo iniziato a tessere rapporti importanti con il Sud-Est asiatico e con il Medioriente che rappresentano l’altra faccia del mondo e apprezzano i nostri prodotti. Quindi, abbiamo avviato un’intensa azione diplomatica e credo che sia necessario intensificare quest’azione con il supporto anche dell’amministrazione regionale”.

Più critico il presidente di Unioncamere Calabria Pietro Falbo. “Credo che il governo stia sottovalutando il problema – ha detto – qui rischiamo di chiudere le poche aziende che ancora resistono”.

Preoccupazione per il futuro economico calabrese l’ha espressa anche il presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri. “L’introduzione dei dazi americani ha spiegato – rappresenta una seria minaccia per l’economia calabrese, soprattutto per le nostre eccellenze agroalimentari, che trovano negli Stati Uniti un mercato strategico. Settori come quello vitivinicolo, l’olio d’oliva e le produzioni casearie potrebbero subire un calo delle esportazioni, con ripercussioni dirette sulle imprese e sull’occupazione. Esportare in nazioni come gli Usa era già di suo complesso a causa delle rigide regole da seguire, con l’applicazione dei dazi la situazione diventa difficilmente gestibile”.

“Per evitare le possibili perdite economiche – ha proseguito Algieri – è necessario un intervento deciso su più fronti. Da un lato, il governo italiano e l’Unione europea devono attivarsi con azioni diplomatiche per rinegoziare le condizioni commerciali con gli Usa. Dall’altro, le imprese calabresi devono essere supportate nell’individuare nuovi mercati di sbocco e nel rafforzare la loro competitività attraverso innovazione, digitalizzazione e strategie di internazionalizzazione più avanzate. Confcommercio Calabria è pronta a sostenere le aziende con strumenti di formazione, assistenza tecnica e accesso a reti di export alternative. È fondamentale fare squadra per proteggere il nostro tessuto economico e garantire la crescita sostenibile del territorio”.

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