Calabria
Disponibile in Calabria la terapia che riduce il colesterolo ‘cattivo’ LDL, la parola agli esperti
COSENZA – Oltre all’innovazione terapeutica, la gestione territoriale del colesterolo è determinante per seguire le persone con ipercolesterolemia nel tempo ed evitare l’insorgenza di eventi cardiovascolari, ancora molto alti nella nostra Regione. Abbassare il colesterolo “cattivo” LDL in modo efficace e sostenuto nel tempo, è una sfida non sempre facile soprattutto per chi è ad alto rischio cardiovascolare.
A maggior ragione in Calabria, dove il 62% dei pazienti con ipercolesterolemia non controlla adeguatamente i propri valori nonostante le terapie e non raggiunge di conseguenza gli obiettivi terapeutici raccomandati dalle nuove linee guida europee. Proprio a queste persone oggi la scienza medica offre una nuova e concreta opportunità con Inclisiran, un farmaco innovativo rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale e disponibile nei Centri prescrittori della Calabria.
Inclisiran rappresenta un nuovo approccio per la cura dell’ipercolesterolemia per il suo meccanismo d’azione. È infatti la prima terapia a base di un piccolo RNA messaggero interferente che può aiutare i pazienti elegibili a dimezzare i livelli di colesterolo “cattivo” LDL nel sangue e a mantenerli stabili nel tempo. La sua modalità di assunzione, che prevede due somministrazioni all’anno, può contribuire a superare le difficoltà di aderenza alla terapia. Oltre all’innovazione terapeutica, la gestione territoriale del colesterolo è determinante. Le persone con ipercolesterolemia devono essere seguite nel tempo al fine di evitare l’insorgenza di eventi cardiovascolari, ancora molto alti in Calabria. Una loro adeguata presa in carico concorre ad alleggerire anche il lavoro e i costi sanitari delle strutture ospedaliere.
Il parere del medico cardiologo cosentino Roberto Caporale
Il dottor Roberto Caporale, Presidente Regionale ANMCO – Associazione Nazionale Medici Cardiologi spiega: «Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nei paesi occidentali, in Italia e anche in Calabria rappresentando il 38% delle cause di decesso nelle forme più gravi ovvero infarto e ictus. Questa mortalità è quasi doppia rispetto a quella per i tumori. Dobbiamo avere ben presente dunque che la prima causa di morte sono le patologie cardiovascolari. I fattori di rischio principali sono il fumo, il diabete, l’obesità e l’ipercolesterolemia cioè l’aumento dei livelli del colesterolo cattivo, LDL, circolanti nel sangue. Proprio questo, è uno dei fattori di rischio che possiamo controllare meglio e disponiamo di molti farmaci che agiscono con diverse vie di azione e di somministrazione per ridurre i valori di colesterolo LDL».
«Dopo un evento acuto il paziente si trova normalmente in un reparto ospedaliero dove viene istituita la terapia ottimale per controllare i suoi livelli di colesterolo. Non abbiamo nessun problema a raggiungere i livelli di colesterolo ideali per pazienti a rischio cardiovascolare molto alto, ma il problema è mantenerli nel tempo. Diventa quindi fondamentale un’interazione con il territorio ed in particolare con il medico di medicina generale, e con i cardiologi territoriali con i quali concordare le strategie terapeutiche migliori. I farmaci orali ed in particolare le statine sono la base del trattamento ma nel corso dei decenni si è registrata una percentuale di abbandono legata a sintomi spesso non direttamente correlati all’uso dei farmaci. Ci sono nuove soluzioni terapeutiche, con farmaci per vie iniettive come Inclisiran che è somministrabile due volte l’anno in grado di controllare con grandissima efficacia i livelli di colesterolo».



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