Calabria
Due episodi di violenza giovanile in pochi giorni, CNDDU «più educazione ai diritti umani nelle scuole»
Dalle aggressioni scatenate da futili motivi alla riflessione sul ruolo della scuola e della famiglia: il CNDDU lancia l’allarme sulla banalizzazione della violenza tra i giovani e invita le istituzioni educative a rafforzare i percorsi di educazione civica e al rispetto reciproco
CATANZARO – Due episodi di violenza giovanile in meno di una settimana a Catanzaro. Nel primo caso, un semplice sguardo considerato “di troppo” rivolto a una ragazza è bastato a far esplodere un’aggressione fisica. Nel secondo, all’interno di un locale, la richiesta del personale di non fumare ha provocato la reazione violenta di alcuni avventori. Solo il tempestivo intervento della Squadra Volante della Questura ha impedito conseguenze più gravi, consentendo l’identificazione dei responsabili. Due episodi diversi ma uniti da un filo rosso inquietante: l’incapacità crescente, soprattutto tra i più giovani, di gestire i conflitti attraverso il dialogo e il rispetto reciproco.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani ha espresso “profonda preoccupazione” per quanto accaduto, sottolineando come questi fatti non possano essere liquidati come casi isolati. «La violenza che esplode per futili motivi — evidenzia il Coordinamento — è il segnale tangibile di un disagio sociale e relazionale che interpella non solo le forze dell’ordine, ma anche e soprattutto la scuola e la famiglia».
Secondo il CNDDU, la risposta non può limitarsi alla sola repressione, pur necessaria. Serve invece un impegno educativo costante e diffuso: «È urgente rafforzare in tutte le scuole percorsi di educazione ai Diritti Umani, alla gestione non violenta dei conflitti e alla consapevolezza delle proprie responsabilità all’interno della comunità».
La scuola, ricorda il Coordinamento, deve restare presidio di pensiero critico e di educazione all’altro, in un contesto sociale che tende a banalizzare la violenza e a esaltare modelli basati sulla provocazione più che sulla riflessione.
Per questo, il CNDDU invita le istituzioni scolastiche del territorio a promuovere momenti di confronto, laboratori e attività formative mirate alla prevenzione dei comportamenti aggressivi e alla valorizzazione delle differenze. «Ogni atto educativo è una barriera contro la cultura dell’indifferenza», si legge nella nota. La violenza, avverte il Coordinamento, «non nasce all’improvviso: germoglia in un terreno dove mancano ascolto, attenzione e senso di appartenenza». Restituire ai giovani fiducia nelle regole e nella convivenza civile diventa quindi una priorità condivisa. «La scuola — conclude il CNDDU — deve farsi promotrice di un nuovo patto civile fondato sui diritti, sulla solidarietà e sulla dignità della persona. Solo una società che educa al rispetto dell’altro potrà dirsi veramente libera e sicura».



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