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Due neonati salvati da una rara malformazione intestinale: interventi riusciti al Pugliese-Ciaccio

Ospedale-pugliese-ciaccio

CATANZARO – Due neonati affetti da una rara e complessa malformazione intestinale sono stati salvati grazie a un doppio intervento chirurgico eseguito all’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. La patologia, nota come atresia digiunale di tipo IIIb – comunemente definita “apple-peel” per la caratteristica conformazione dell’intestino simile alla buccia di una mela – rappresenta una condizione grave e spesso incompatibile con la vita se non trattata tempestivamente.

Il primo dei due piccoli pazienti, nato prematuramente alla 35ª settimana di gestazione, presentava la forma più complessa della malattia: un’interruzione anomala dell’intestino tenue accompagnata da estrema fragilità dell’apparato digerente. La diagnosi era stata sospettata già nel secondo trimestre di gravidanza, quando la madre, residente in un piccolo comune della provincia di Reggio Calabria, era stata indirizzata ai reparti specialistici dell’Azienda ospedaliera universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro.

Grazie al lavoro sinergico dei reparti di Ostetricia e Ginecologia (diretti dal professor Zullo e dal dottor Pullano) e dell’ambulatorio di Gravidanza a rischio, la donna è stata monitorata con estrema attenzione. Dopo un peggioramento del quadro clinico nelle ultime settimane di gestazione, il parto è stato eseguito d’urgenza con taglio cesareo nell’ospedale di Locri, attivando immediatamente la rete ospedaliera per il trasferimento e la presa in carico del neonato da parte dell’équipe della Neonatologia e della Chirurgia pediatrica dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio”.

Il piccolo è stato trasportato a Catanzaro, stabilizzato e operato con successo il 13 maggio scorso. Dopo un periodo di degenza nella Terapia intensiva neonatale, diretta dal dottor Giovanni Sica, è stato dimesso in buone condizioni cliniche. “L’intervento è stato correttivo e il piccolo potrà condurre una vita pressoché normale”, hanno spiegato i medici.

Anche il secondo neonato, affetto dalla stessa patologia, ha seguito un percorso simile e ha beneficiato dell’esperienza e del coordinamento della rete ospedaliera calabrese. A sottolineare l’importanza della diagnosi precoce è stato il dottor Giuseppe Raiola, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”: “È possibile identificare precocemente e gestire queste complesse patologie materno-fetali in modo adeguato e competente. Questi due neonati rappresentano una doppia storia a lieto fine, due vite che hanno avuto un inizio difficile, ma che oggi guardano con speranza al futuro”.

Sulla stessa linea la dottoressa Simona Carbone, Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera, che ha evidenziato: “È essenziale riconoscere in tempo queste malformazioni durante la gravidanza. Solo così si può programmare il parto in strutture attrezzate e con equipe specializzate in grado di affrontare tempestivamente tutte le fasi: dal parto all’intervento chirurgico, fino alla gestione post-operatoria”. Un esempio virtuoso di sanità pubblica che, grazie alla collaborazione interdisciplinare e alla tempestività degli interventi, ha restituito un futuro sereno a due neonati e alle loro famiglie.

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