Cosa succederà a Rende nel 2025? Le 5 cose da sapere sui soldi che saranno spesi

Il Comune di Rende è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Ecco come i commissari hanno scelto di investire il denaro pubblico in città

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RENDE (CS) – Il Comune di Rende, come noto, è sciolto per infiltrazioni mafiose. Le funzioni del sindaco Marcello Manna, della sua Giunta e del Consiglio comunale sono affidate ai commissari straordinari Santi Giuffrè, Rosa Correale e Michele Albertini. I tre hanno formalmente deciso cosa succederà in città fino al 31 dicembre 2026. A metterlo nero su bianco le loro prime delibere dell’anno scorso: la n. 1 del 6 febbraio 2024 e la n. 2 del 6 febbraio 2024 (Bilancio di Previsione 2024 – 2026 e Documento Unico di Programmazione DUP 2024 – 2026), nonché Il Piano Esecutivo di Gestione PEG 2024/2026 e il DUP 2025/2027.

1 – Gli appalti più ricchi

Tra i lavori più costosi appare la demolizione e ricostruzione del centro Polifunzionale Day Hospital a Santo Stefano di Rende, un’operazione da 11 milioni di euro per potenziare i servizi sanitari sul territorio. Notevoli risorse dovranno essere impiegate per la realizzazione del nuovo cimitero comunale di Rende. Sono previsti per il servizio necroscopico e cimiteriale 16 milioni di euro di investimenti nel 2025, su una previsione di spesa totale (dal 2024 al 2027) di 25 milioni di euro. Ben 19 milioni e 300mila euro è il valore della concessione per 20 anni del Parco Acquatico Santa Chiara. Sarà aggiudicata a chi vincerà la gara, in corso di svolgimento, indetta il 16 gennaio 2025 per la riqualificazione e la gestione dell’infrastruttura. Responsabile unico del progetto è Angelo Mancusi, dirigente del Settore Lavori Pubblici-Manutenzioni-Patrimonio del Comune di Rende. Il diritto allo studio e gli altri ordini di istruzione non universitaria riceveranno a loro volta fondi per circa 30 milioni di euro nel 2025. Soldi che sembrerebbe verranno spesi perlopiù nell’adeguamento sismico delle scuole. Lo sport e i suoi palazzetti a Rende incassano anche in questi anni la previsione di lauti finanziamenti: oltre 5 milioni e mezzo di euro nel 2024 e 2 milioni e 700mila euro nel 2025.

– I soldi per l’inquinamento

La zona industriale di Rende doveva essere trasformata in un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata con una sorta di cabina per il monitoraggio ambientale. I servizi di smart city sono stati finanziati per circa 700.000 euro. Con una gara scaduta a dicembre 2023 finalizzata ad affidare 350.000 euro di lavori per fare diventare il quartiere dell’ex Legnochimica tecnologicamente avanzato. Un sogno che sembrerebbe non sia stato realizzato. Nel frattempo i soldi destinati alla tutela, valorizzazione e recupero ambientale sono stati ridotti del 98%, passando da oltre 4 milioni e 300mila euro del 2024 a poco più di 40mila euro nel 2025. Grandi investimenti, ancora non percepiti dai cittadini, riguardano la qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento per i quali sono stati previsti interventi per 18 milioni e 600mila euro nel 2024 e 14,5 milioni di euro l’anno per il 2025, il 2026 e il 2027. Dall’analisi del PEG sembrerebbe inoltre che per la bonifica e la messa in sicurezza permanente dell’ex discarica di Sant’Agostino siano stati stanziati 500mila euro nel 2023, 500mila euro nel 2024 e zero euro nel 2025. Fondi integrati con investimenti per il disinquinamento provenienti dalla Regione Calabria: 250.000 euro nel 2024 e 350.000 euro nel 2023. In più con il PNRR è stato finanziato (1 milione di euro nel 2023 ed 1 milione di euro nel 2024) l’intervento di sistemazione del versante che affaccia sulla discarica di Sant’Agostino. Intanto i cittadini rendesi per il sito di trattamento rifiuti della Calabra Maceri che ospitano ricevono e riceveranno come “risarcimento” 2.500.000 euro l’anno. Denaro che però non viene reinvestito nella tanto agognata bonifica del quadrilatero dei veleni di contrada Lecco.

– Quali costi sono stati azzerati (per ora)

Si teme che con alcuni costi azzerati nel DUP verranno meno anche i relativi servizi. Gli interventi per la disabilità da 1.574.000 euro del 2024, riceveranno nel 2025 zero euro. Nessuna risorsa (per ora) è prevista per il sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità (fino al 2024 venivano spesi circa 200.000 euro l’anno), stop anche al Caffè Alzheimer (costava 50.000 euro), al consultorio (dal costo di 50.000 euro annui), ai servizi sociali domiciliari per prevenire l’ospedalizzazione (330.000 euro), ai centri estivi diurni (circa 100.000 euro), al sostegno di minori vittime di abusi e sfruttamento sessuale (80.000 euro) e al “dopo di noi” (50.000 euro). A secco anche le previsioni di spesa per il centro per l’autismo che dovrebbe sorgere a Viale dei Giardini per il quale da 919.000 euro nel 2024 e 1.131.000 euro nel 2023 si passa a non aver in programma neanche 1 euro per il 2025, nonostante i lavori non siano neanche parzialmente completati.

4 – Chi riceverà meno denaro

Tra le voci che riceveranno meno fondi gli interventi per l’infanzia e per asili nido. Ridotti del 77%, passeranno da 6.648.000 euro del 2024 a 1.505.000 euro nel 2025. Quelli per gli anziani sono apparentemente tagliati dell’89%: da 2.764.000 del 2024 a 304mila euro per gli anni 2025, 2026 e 2027. Per le famiglie gli stanziamenti sono diminuiti dell’83%: da 4.363.000 euro del 2024 a poco più di 700.000 euro nel 2025. Il fondo povertà da 2.500.000 euro disporrà nel 2025 di poco più di 400.000 euro. Per soggetti a rischio di esclusione sociale invece le risorse sono raddoppiate: da 5.600.000 euro del 2024 a 11.514.000 euro del 2025.

5 – Rende City Port

Il referente del programma triennale delle opere pubbliche Angelo Mancusi ha previsto tra il 2024 e il 2026 l’impiego di 52 milioni euro su Rende. I lavori del 2025 ammontano ufficialmente a 36 milioni e 295mila euro. Nel 2024 ne sono stati stanziati invece solo 9 milioni di euro, tra cui 1.500.000 euro destinati al “Rende City Port: lavori di costruzione di edifici per mezzi di trasporto vari”. Un centro di distribuzione merci con 27 varchi elettronici di cui in pochi hanno visto traccia e che non verrà rifinanziato né nel 2025 né nel 2026. Un’opera che al momento resta un fantasma oltre il Campagnano.

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