Cosa succederà nel 2025 a Cosenza? Le 7 cose da sapere sui soldi che saranno spesi

La spesa in conto capitale che il Comune sostiene per ogni cosentino viene ridotta del 77%: dai 1.723 euro ad abitante del 2024, si passa quest’anno a soli 76 euro

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COSENZA – Il Comune di Cosenza nel 2025 spenderà almeno 350 milioni di euro. I soldi che il municipio sostiene per ogni cosentino vengono però ridotti di quasi il 77%. Dai 1.723 euro ad abitante di spesa in conto capitale del 2024, si passa quest’anno a soli 76 euro e nel 2026 a 31 euro. Un taglio drastico che per Palazzo dei Bruzi è da attribuire al fatto che il bilancio di previsione 2025/2027, è stato votato dal Consiglio comunale a fine dicembre, prima dell’approvazione della Legge di Bilancio che detta le linee da seguire per distribuire fondi pubblici ai vari enti territoriali. La città conta 63.700 abitanti e con l’aumento dell’IMU derivante dall’applicazione delle nuove aliquote nel 2025 dovrebbe incassare 17 milioni e 750mila euro; dalla tassa sui rifiuti (TARI) 17 milioni 555mila euro; dall’IRPEF 6 milioni e 200mila euro; dalle sanzioni per le violazioni del codice della strada 3 milioni e 100mila euro.

1 – Tagli lacrime e sangue per i cosentini

Il DUP contiene tagli dei finanziamenti che per alcune voci superano il 90%. A partire dagli investimenti che da circa 110 milioni di euro dell’esercizio 2024 passeranno a meno di 5 milioni di euro nel 2025. Un dato che gli uffici preposti precisano essere l’effetto dell’approvazione anticipata del bilancio che non contiene né finanziamenti che (forse) arriveranno con i decreti attuativi della Legge di Bilancio a fine marzo (nel 2024 il bilancio del Comune di Cosenza è stato approvato ad aprile); né i fondi delle opere completate e in fase di realizzazione. Per l’istruzione e il diritto allo studio si passa dai 7 milioni e 100mila euro dello scorso anno a 1 milione e 600mila euro di previsione di spesa per l’anno in corso.

Politiche giovanili, sport e tempo libero subiscono una riduzione nel 2025 del 98%: da 6 milioni e 300mila euro a poco più di 100mila euro (ai giovani fino al 2027 sono destinati appena 1.000 euro l’anno). Simile destino per l’urbanistica e l’assetto del territorio: da oltre 15 milioni di euro a soli 300mila euro. La protezione civile: da 5 milioni di euro a meno di 900mila euro. Più che dimezzati i fondi per politiche sociali e famiglia: da 19 milioni di euro a 6 milioni di euro (per i disabili da 1.500.000 euro del 2024 a 500.000 euro del 2025; per l’infanzia e asili nido da 2 milioni 760mila euro a 560mila euro; per gli anziani da 700mila a 100mila euro; per i soggetti a rischio esclusione da 7 milioni di euro a 2 milioni di euro). Per la tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali invece si passa da 9 milioni di euro a 1 milione di euro. L’ufficio tecnico del Comune di Cosenza nel 2025 riceverà il 91% dei fondi in meno: da 72 milioni di euro a 6 milioni di euro.

Palazzo dei Bruzi - Comune di Cosenza1

2 – Acqua per tutti

Tra gli obiettivi fissati c’è l’ambizione di “fornire l’acqua a tutti i cittadini e in tutti i quartieri” ammettendo che l’erogazione, in certi periodi dell’anno, è limitata a poche ore al giorno e “da decenni, la distribuzione idrica è discontinua soprattutto in centro, con notevoli disagi per residenti e attività commerciali”. “Eppure – si legge nel DUP – i volumi di erogazione idrica per la città di Cosenza, 65.000 residenti circa, dovrebbero essere sufficienti per una popolazione di 170.000 abitanti”. Ottimi propositi. Nella programmazione pluriennale però i finanziamenti del settore vengono dimezzati: da 9 milioni di euro a 4 milioni e 300mila euro per poi arrivare a soli 350mila euro nel 2026.

 3 – Casa e lavoro

Le politiche per il lavoro per il Comune di Cosenza non rientrano tra le priorità sulle quali investire

. Non hanno subito riduzioni. Anzi. Dal 2022 al 2027 non è stato investito e non si investirà più di 25mila euro l’anno in “servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro”. Allo stesso tempo si riducono drasticamente gli investimenti per la formazione professionale non universitaria che passano da oltre 3 milioni e 700mila euro del 2024 a soli 700mila euro nel 2025. E ai giovani dai 50mila euro l’anno resteranno per gli anni 2025 – 2026 e 2027 solo 1.000 euro. Poche briciole anche per l’edilizia residenziale pubblica e i piani di edilizia economico-popolare: dal 2022 al 2027 appena 100mila euro l’anno. E per il diritto alla casa 180mila euro. Anche il turismo non è inteso come volano del territorio tant’è che non gode di particolari attenzioni: dal 2022 al 2027 solo 80mila euro l’anno.

 4 – Sanità e nuovo ospedale a Cosenza

La nuova amministrazione – promette nel DUP 2025/2027 – metterà in campo e coordinerà il progetto Cura di quartiere, la creazione di un network di professionisti di base, strutture e associazioni non-profit che potrà risponderà alle esigenze di assistenza sanitaria domiciliare e cura e prevenzione di tutti i casi che non necessitano di ospedalizzazione. Si organizzeranno giornate della prevenzione e soprattutto si fornirà, attraverso app o altro canale di comunicazione, un programma sugli screening a cui sottoporsi in funzione della fascia d’età e del sesso.

Considerando la sanità di prossimità il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) va in questa direzione prevendendo la realizzazione delle Case di Comunità (una ogni 20mila abitanti) e degli Ospedali di Comunità (una ogni 50 mila abitanti). Saranno il punto di riferimento per ricoveri brevi e per pazienti che necessitano di interventi a media/bassa intensità di cura. Solo nella Città di Cosenza nascerebbero 3 Ospedali di comunità”. Per il nuovo ospedale dell’Annunziata (già finanziato con 375 milioni di euro) bisognerà attendere. Ancora Regione e Comune devono scegliere definitivamente dove costruirlo. Intanto i soldi per la “programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali” sono stati (per ora) dimezzati: da 5 milioni 342mila euro del 2024 a 2 milioni 856mila euro del 2025.

5 – Il centro commerciale virtuale cosentino

Il Documento Unico di Programmazione (DUP) approvato a luglio detta la linea da seguire nella gestione del denaro che transiterà dalle casse del Comune di Cosenza nel periodo 2025/2027. Al suo interno appaiono alcune interessanti novità come la piattaforma di e-commerce cittadina. Una sorta di centro commerciale virtuale dove i consumatori possono fare shopping online, ma acquistando dai commercianti locali. Una forma di sostegno al settore che l’amministrazione comunale ha inteso dare per provare a risollevarne le sorti.

6 – Il 5G per salvare Cosenza Vecchia

Il centro storico di Cosenza nonostante i finanziamenti a pioggia versa in condizioni estremamente precarie

, tra continui crolli e palazzi trasformati in gigantesche pattumiere. L’amministrazione comunale crede però sia un luogo attrattivo per gli emigrati cosentini e per chiunque voglia trasferirsi al Sud per lavorare in smart working per società la cui sede è in altre zone d’Italia. Il progetto si chiama “Cosenza Vecchia in 5G: un posto dove accadono cose incredibili” e prevede di destinare alloggi per ospitare i southworkers. In più nuove aziende create con la collaborazione dell’Università della Calabria potranno aprire la propria sede a Cosenza Vecchia che, secondo quanto promesso dall’amministrazione comunale diventerà grazie al 5G un quartiere digitale “un polo tecnologico, un luogo dove il più ampio sistema di telecomunicazione supporta le nuove generazioni accompagnandole verso le sfide del futuro”. Un’idea che lascia scettici i cosentini che da anni vedono un Comune che, pur avendo notevoli risorse a disposizione, non riesce a riparare neanche una storica fontana come quella dei 13 canali.

Amaco

7- La pericolosa agonia delle società partecipate

Le società partecipate del Comune di Cosenza versano in pessimo stato di salute

. E non vi sono segnali di miglioramento all’orizzonte. Sono in totale 4: Magna Sila (che si occupa di turismo) di cui detiene il 6,55% delle quote ed è in liquidazione; Acque Pubbliche della Calabria ad oggi inattiva della quale possiede il 10%; la Multiservizi Spa ormai fallita (era addetta alla manutenzione di immobili comunali) e Amaco Spa (trasporto pubblico) entrambe al 100% di proprietà del Comune di Cosenza. A preoccupare maggiormente è la situazione debitoria di Amaco. È in liquidazione giudiziaria e presenta un buco di bilancio di circa 10 milioni di euro. Nel parere dell’organo dei revisori dei conti sulla proposta di bilancio di previsione 2024-2026 viene infatti sottolineato di aver espresso giudizio negativo all’approvazione della contabilità di Amaco “per avere rilevato ed accertato la sussistenza di disallineamenti di valore fra le reciproche posizioni creditorie e debitorie fra il Comune e la partecipata”. Intanto tutti i 111 lavoratori sono stati assorbiti dal Consorzio Autolinee che ha affittato il ramo d’azienda che si occupa del trasporto pubblico locale.

 

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