Italia
Emicrania: l’Intelligenza Artificiale accelera le scelte terapeutiche e riduce le liste d’attesa
Dal 39° congresso SISC a Parma emerge un sistema di AI capace di suggerire in pochi secondi i farmaci per l’emicrania più adatti per ogni paziente, con un accordo con il medico del 71%
PARMA – L’Intelligenza Artificiale potrebbe presto rivoluzionare la gestione dei pazienti con emicrania, contribuendo a ridurre le liste d’attesa nei centri cefalee. La novità è stata presentata al 39° congresso della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC), che si è svolto a Parma. Grazie a sistemi di AI generativa alimentati con dati di migliaia di pazienti, alcuni gruppi di ricercatori italiani stanno sviluppando strumenti in grado di suggerire in pochi secondi i farmaci con maggior probabilità di successo per ogni singolo paziente, confrontando valori clinici, esami del sangue, elettroencefalogrammi e tecniche di neuroimaging. Naturalmente, la decisione finale resta sempre in mano al medico.
Emicrania e gestione dei pazienti
Secondo i dati raccolti, l’accordo tra il suggerimento dell’AI e la scelta del medico raggiunge oggi il 71% dei casi, con margini di miglioramento man mano che il sistema verrà alimentato con nuovi dati clinici. «Queste tecniche possono agevolare il lavoro dei centri cefalee e contribuire non solo a alleviare la sofferenza dei pazienti, ma anche a ridurre l’impatto sociale dell’emicrania, stimato in circa 20 miliardi di euro all’anno» sottolinea Marina De Tommaso, presidente SISC e professoressa ordinaria all’Università di Bari.
Il problema delle lunghe attese nei centri specialistici non dipende solo dalle risorse limitate del sistema sanitario, ma anche dalla complessità della diagnosi e del trattamento dell’emicrania. La scelta del farmaco più efficace richiede competenze approfondite su diverse classi terapeutiche e, nei casi più complessi, la collaborazione con psicologi, fisioterapisti, ginecologi e altri specialisti. Attualmente in Italia ci sono 81 centri cefalea ad alta specializzazione, prevalentemente universitari e ospedalieri, che ogni anno devono affrontare una crescente domanda e liste d’attesa spesso lunghe mesi.
«L’AI non sostituisce il medico, ma lo supporta nel processo decisionale, accelerando diagnosi e presa in carico», precisa De Tommaso. «Il problema delle liste d’attesa resta in gran parte politico: potenziare i centri sarebbe un investimento per il Paese, considerando le perdite economiche legate a assenze dal lavoro e minore produttività». Le ricerche principali sono condotte presso Università La Sapienza di Roma e Università Cattolica del Sacro Cuore, con il coordinamento di esperti come Franco Granella, past president SISC, e rappresentano un passo importante verso una gestione più rapida ed efficiente dei pazienti con emicrania.

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