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Giorgio Linguaglossa e la lettura critica di “Il poeta è un viaggiatore” dell’autrice cosentina Silvana Palazzo

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Giorgio Linguaglossa e la lettura critica di “Il poeta è un viaggiatore” dell’autrice cosentina Silvana Palazzo

Il critico e poeta romano introduce e analizza il nuovo volume di Silvana Palazzo, un taccuino poetico tra Mediterraneo ed Europa che intreccia viaggio, memoria e impegno civile

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giorgio linguaglossa - Silvana Palazzo

COSENZA – Figura tra le più autorevoli della critica poetica contemporanea, Giorgio Linguaglossa è poeta, saggista e fondatore della rivista L’Ombra delle Parole, uno dei punti di riferimento del dibattito letterario italiano. Da anni indaga i linguaggi poetici del presente con un approccio teorico rigoroso e un’attenzione costante alla trasformazione delle forme, introducendo concetti come “poesia kitchen” e “nuova ontologia estetica”. Le sue analisi si distinguono per profondità, lucidità e per la capacità di collocare gli autori all’interno di un quadro culturale ampio, europeo. È in questa cornice che si inserisce la sua lettura del nuovo libro di Silvana Palazzo, Il poeta è un viaggiatore. Reportages in prosa e poesia (Universal Book, 2025).

La critica di Giorgio Linguaglossa al libro di Silvana Palazzo

«Silvana Palazzo propone in questo volume con una scrittura sobria ed elegante un itinerario poetico e umano che attraversa spazi geografici e interiori, unendo la concretezza del viaggio fisico alla riflessione esistenziale. L’opera, come spiega la “Premessa”, nasce dal desiderio di ricomporre in sequenza i frammenti di un percorso disseminato in un corpus poetico vastissimo: luoghi del Mediterraneo, dell’Europa e della memoria diventano tappe di un cammino che è al tempo stesso esistenziale e interiore. Il libro si struttura in due grandi sezioni: “I. Mediterraneo” e “II. Nel cuore d’Europa”».

«Nella prima parte domina la luce e la materia del Sud, la coralità dei miti e dei paesaggi mediterranei – da Gaza a Creta, da Agrigento a Maratea, fino alla Calabria e alla Puglia. Qui la poesia si fa voce civile (Sento che sono in guerra), mito rivisitato (Medea, Il labirinto), riflessione sulla memoria dei luoghi (Kamarina, Tropea). La seconda parte, più nordica e razionale, esplora l’Europa “moderna”: Côte d’Azur, Bruxelles, Vienna, Edinburgh, Barcellona. È il continente della cultura, ma anche della distanza e del disincanto, dove il viaggio diventa confronto con la contemporaneità e con l’identità europea».

«La scrittura della poetessa calabrese alterna prose diaristiche e poesie brevi, in un continuo passaggio tra reportage e lirica. Il tono è sobrio, intimista ma vigile: lo sguardo dell’autrice si posa sulle cose con partecipazione empatica e curiosità etica. L’idea del viaggio diventa metafora della ricerca del senso e della bellezza, ma anche strumento per interrogare la realtà politica e sociale. In passato ho definito questa linea di scrittura “eco-sostenibile”; una poesia che parte dal paesaggio, dalla materia viva del mondo, per approdare a una riflessione sulla condizione umana. Il poeta, come suggerisce il titolo, è un viaggiatore che attraversa i luoghi per coglierne la voce e restituirla al lettore come esperienza condivisa».

«Tra i testi più significativi – conclude Linguaglossaemergono la forza civile di Gaza, la visione simbolica de La torre di Babele, la malinconica dolcezza di Tropea e la leggerezza ironica de La Scozia. Ma ogni brano, anche il più apparentemente descrittivo, custodisce un gesto di rivelazione: la descrizione di un paesaggio è, in fin dei conti, sempre specchio dell’anima. In “Il poeta è un viaggiatore”, Silvana Palazzo costruisce dunque un taccuino di viaggio poetico in cui mito, natura, arte, storia e umanità si fondono in un’unica voce. È un’opera che unisce la sensibilità lirica al rigore dell’osservazione capace di restituire la complessità del mondo attraverso la semplicità della parola».

Silvana Palazzo - Il poeta è un viaggiatore

Silvana Palazzo

Silvana Palazzo, fondatrice e direttrice della rivista “Redazione Unical”, è una figura poliedrica nel panorama culturale contemporaneo, attiva sia in ambito letterario-poetico sia in quello della ricerca sociale. Autrice prolifica, ha pubblicato numerosi volumi di poesia, prosa e saggistica, affermandosi come una voce originale e riconoscibile.

Nel settore poetico e letterario ha dato alle stampe opere quali Relazioni di Psiche (2009), Insomnia a Barcelona (2010), Il meme è un seme (2011), l’audiolibro Il silenzio (2011), Le stagioni della mente (2013), Poesie di un’estate (2015), La giusta strada del ritorno (2016), Le peonie vivono ancora (2017), La mia faccia senza trucco (2018), Il poeta descrive la vita (2019), Filastroccheee (2019), Appesa a un filo (2020), Il tempo molle (2022) e Il verso verde (2023). Molti dei suoi libri sono stati introdotti da critici e studiosi di rilievo come Francesco Leonetti, Maurizio Soldini e Giorgio Linguaglossa.

Parallelamente, Palazzo ha partecipato a numerose antologie letterarie curate da diversi editori, tra cui CFR, Pandosia, Limina Mentis, Edilazio e deComporre Edizioni, contribuendo a progetti collettivi come L’impoetico mafioso (2010), Frammenti di-versi (2011), Cronache di Rapa Nui (2013) e Comunità nomadi (2014), solo per citarne alcuni.

Di grande rilievo è anche la sua attività nel campo della ricerca sociale, ambito nel quale ha pubblicato saggi di riferimento come Omicidi nel Cosentino 1998-2001 (2003), L’omicidio relazionale (2004), Mente Media Cervello (2004), Grandi Processi (2005), Catastrofi esistenziali (2006), La crisi relazionale (2006) e Delitti quotidiani (2007). Ha inoltre firmato lavori dedicati alla legalità e allo studio dei fenomeni mafiosi, tra cui Un Centro per la Legalità (2008), Un Centro per la legalità. Contributi di Redazione (2014) ed Eros e Thanatos. Delitti di relazione (2011).

Ideatrice e direttrice del Laboratorio di Scrittura Creativa di Redazione Unical, Palazzo ha sempre intrecciato l’attività di studio alla pratica divulgativa, collaborando con scuole, centri di ricerca e iniziative culturali. Tra saggi brevi, prefazioni e contributi critici, suoi testi compaiono anche in blog e riviste dedicate alla poesia contemporanea.

Il suo lavoro ha ottenuto importanti riconoscimenti: Relazioni di Psiche ha ricevuto una menzione speciale al Premio Internazionale Fuoco Sacro dell’Arte (2009), mentre Mente Media Cervello è stato premiato con il Premio “Donna e Scrittura” a Roma (2004). Attiva come componente di giurie letterarie, continua a portare avanti un percorso intellettuale e creativo coerente, improntato sul dialogo tra poesia, società e impegno culturale.

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