Italia
Criminalità giovanile
Giustizia minorile sempre più repressiva: «record di reclusi e condizioni critiche negli Ipm»
Il report di Radicali Italiani e Nessuno Tocchi Caino sulla Giustizia minorile denuncia sovraffollamento, carenza di personale, degrado strutturale e un aumento del 50% dei minori detenuti: “Sistema sempre più punitivo”
ROMA – Un sistema, quello minorile, che nel giro di due anni e mezzo, ha cambiato volto: più repressivo, più affollato, più distante dagli standard internazionali sul trattamento dei minori. È il quadro tracciato dal nuovo report di Radicali Italiani e Nessuno Tocchi Caino, presentato ieri alla Camera.
Giustizia minorile, effetti del Decreto Caivano
Secondo i dati raccolti, gli effetti del Decreto Caivano, approvato nel settembre 2023, sono evidenti: “ha trasformato la giustizia minorile in senso repressivo: ha reso più semplice la custodia cautelare, ha ridotto le misure alternative, ha ampliato i margini di intervento preventivo della polizia”. I numeri confermano il trend: dai 392 ragazzi reclusi nell’ottobre 2022 si è passati a 586 nel giugno 2025. Oltre l’80% dei giovani detenuti si trova in custodia cautelare, quindi senza una condanna, e nella maggior parte dei casi i reati contestati riguardano furti e rapine, non delitti gravi contro la persona.
Il sistema degli Ipm – gli istituti penali per minorenni – è al collasso: 9 strutture su 17 sono in sovraffollamento. Il report denuncia condizioni di degrado crescente: mancanza di attività scolastiche e lavorative, carenza di programmi di reinserimento sociale, insufficienti figure educative e psicologiche. In alcune strutture, si legge, “i ragazzi dormono con i materassi a terra, in altre i cavi della corrente sono pericolosamente esposti”. Celle multiple, prive di spazi adeguati, mettono ulteriormente a rischio dignità e sicurezza.
Durissimi i commenti delle associazioni coinvolte: “Le condizioni degli istituti per minori siano gravemente deteriorate a seguito di una serie di interventi legislativi, rispetto allo stato della giustizia minorile di appena qualche anno fa”, ha affermato Filippo Blengino, segretario di Radicali Italiani. Ancora più severo il giudizio di Sergio D’Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino: “L’abolizione del carcere minorile rappresenta il minimo in un sistema che ormai appare sempre più punitivo nei confronti dei ragazzi che vi entrano, privati della libertà personale, di ogni prospettiva, talvolta persino della vita”. Per Elisabetta Zamparutti, tesoriera dell’associazione, la strada da seguire è chiara: “quella delle organizzazioni internazionali, dei trattati che definiscono gli standard per il trattamento dei minori sottoposti alla custodia dello Stato”. Infine, Fabrizio Benzoni di Azione critica la posizione del Governo sugli effetti dei provvedimenti cosiddetti “svuota carceri”: “Il ministro Nordio sostiene che… si sarebbe potuto arginare il fenomeno dell’autolesionismo e dei suicidi. Eppure, proprio nell’ultima settimana, la cronaca ci restituisce un quadro ben diverso, che smentisce quella previsione”.

Social