Al cimitero di Rende i defunti attendono di poter ‘riposare in pace’ da mesi. Nel frattempo le bare con dei ‘post-it’ identificativi vengono ‘stipate’ in stanzette. Alcune sono lì da un anno.
RENDE (CS) – La situazione dei cimiteri ‘sovraffollati’ è simile in molti comuni ma a Rende sono diverse le lamentele dei ‘congiunti’ e dei familiari delle persone defunte che attendono da mesi una degna sepoltura, e che invece sono costrette a visitare i propri cari in stanzette anguste e piene di bare (come si vede nella foto in alto). In quelle bare però, ci sono persone!
Sensibilità? Poca. Risposte? Altrettanto poche. Le bare restano ‘parcheggiate’ in stanze ancor più tristi di chi va a piangere per il proprio caro scomparso!
Una persona deceduta nel gennaio dello scorso anno, è stata tumulata solo qualche giorno fa. In lista ci sono decine di bare che attendono un loculo, contrassegnate da un post-it. Alcuni di questi sarebbero in costruzione ma gli operatori cimiteriali tentano di rassicurare i familiari e le persone che lamentano questa vergognosa situazione, prendendo tempo: “saranno pronti a fine dicembre… pronti nella prima settimana di gennaio...” e invece ancora i loculi non sono affatto pronti.
La questione, oltre che di natura ‘strutturale‘, sarebbe soprattutto di natura economica. Partendo dal presupposto che tutti hanno il diritto ad una degna sepoltura, il Comune di Rende, nel dare priorità temporale, tiene nelle stanze decine di bare. Sia quelle dei familiari dei defunti che non riescono ad accollarsi il costo del loculo e della tumulazione, sia quelle di chi invece può permettersi il corrispettivo.
E’ il caso di una signora, la figlia di una persona deceduta il 2 dicembre scorso, che oltre ad essersi rivolta personalmente al Comune di Rende, ha anche scritto una lettera al sindaco Marcello Manna, ma non ha ricevuto alcuna risposta. La donna scrive che avrebbe anche voluto trovare una sistemazione in un’altra struttura cimiteriale, sottolineando però, che la persona defunta, aveva il desiderio di essere seppellita nel suo ‘amato’ Comune. Quello stesso ‘amato’ Comune che ora lo tiene da un mese parcheggiato in una stanzetta.
“Come figlia, mi sento una nullità – scrive la signora – perchè ad oggi non siamo ancora riusciti a dare, a mio padre, una degna sepoltura. E’ stato poggiato su un marmo, in una stanza, e ci è stato detto che il loculo assegnatogli ancora non è pronto e ci vorrà del tempo”.
“Ho potuto constatare con i miei occhi – scrive ancora – che ci sono tanti loculi vuoti e assegnati da tempo, ma non occupati perchè non è stato effettuato alcun pagamento. Consapevole che chiunque in quanto essere umano debba avere una degna sepoltura, mi chiedo perchè non far usufruire di quelli già pronti a chi ha una disponibilità economica immediata, dando agli altri più tempo per saldare il proprio ‘debito’ come succede anche in altri Comuni”.
Ma alla sofferenza della donna e al dolore, già profondo per la scomparsa del genitore, non è seguita alcuna risposta da parte del sindaco di Rende. Nelle stanzette del cimitero di Rende, giacciono numerose bare ed in quella che la signora ci ha segnalato ce ne sono otto, ammassate, tutte insieme. E di stanzette ce ne sono diverse…
Solo in un caso il sindaco Manna ha risposto ad un’altra signora, che lo aveva interpellato per un fatto ancor più grave, relativo ad una persona disabile ed il primo cittadino pare abbia risposto alla ‘Occhiuto maniera’ in occasione di un servizio di Striscia la Notizia relativo ai disabili: “Purtroppo ognuno ha la sua croce”. Ma il rispetto dov’è? Per la vita e per la morte?