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Il tragico incidente di Sibari. “Dolcezza rara e bellezza gentile”: l’addio e il ricordo dei docenti a Chiara Garofalo

Ionio

IL RICORDO

Il tragico incidente di Sibari. “Dolcezza rara e bellezza gentile”: l’addio e il ricordo dei docenti a Chiara Garofalo

Il tragico incidente sulla Statale 106 ha spento le vite di Chiara e Antonio. L’IISS Erodoto di Thurii piange la suoi ex studentessa e nelle parole commosse dei docenti il ricordo “dolcezza rara”

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Chiara e Antonio

CASSANO ALL’INOIO (CS) – Un tragico incidente stradale avvenuto nella notte tra sabato e domenica sulla Statale 106, nei pressi di Sibari, ha spezzato le vite di Chiara Garofalo e Antonio Graziadio di 20 anni. La notizia ha gettato nello sconforto l’intera comunità di Cassano all’Ionio ed anche l’Istituto d’Istruzione Superiore “Erodoto di Thurii”, dove Chiara si era appena diplomata e dove entrambi i giovani erano conosciuti e amati.

Lo scontro, terribile, avvenuto intorno alle 3:30 del mattino, ha coinvolto le due auto su cui viaggiavano i giovani. Oltre a Chiara e Antonio, due ragazzi che si trovavano a bordo della Fiat Panda, una sedicenne e un diciottenne, sono rimasti feriti in modo grave e si trovano ricoverati con prognosi riservata all’ospedale di Cosenza. La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo

Il ricordo commosso per Chiara Garofalo

Il cordoglio più toccante è arrivato da alcuni docenti ha voluto ricordare la “dolcezza rara” e la “bellezza”  della studentessa. Una professoressa, che ha accompagnato Chiara nell’ultimo anno del percorso Socio Sanitario, ha espresso il suo dolore con parole profonde: “Il mio pensiero va a Chiara, la mia alunna, una ragazza di una dolcezza rara e di una bellezza che si rifletteva anche nel suo modo gentile di stare al mondo. Ogni giorno il suo sorriso portava luce e delicatezza in classe. La sua perdita lascia un dolore profondo, ma il ricordo della sua sensibilità, della sua educazione e della sua presenza sempre discreta rimarrà con me“. Chiara, che venerdì scorso aveva festeggiato il suo compleanno, viene ricordata come una presenza luminosa e discreta, il cui ricordo “continuerà a vivere nel cuore di chi l’ha conosciuta”.

Tragico scontro frontale Saatale 106 Sibari

“Hanno sfiorato la vita come farfalle”

Alle parole della collega si sono aggiunte quelle di un’altra professoressa dell’Erodoto, che ha esteso il suo pensiero anche ad Antonio e agli altri due giovani feriti, per i quali “rimane anche l’ansia sospesa… aggrappati a fili sottili di speranza“.

L’insegnante ha rievocato l’immagine degli studenti nei corridoi, descrivendoli come creature splendide: Li abbiamo visti crescere, passo dopo passo... per trasformarsi in creature splendide. Come farfalle hanno sfiorato la vita con delicatezza, vivendo troppo poco il loro volo“.

Il ricordo si è fatto più intimo pensando a Chiara e ai suoi ultimi giorni di gioia: Tu che appena ieri mostravi orgogliosa la foto del tuo diploma, dei tuoi diciotto anni, che parlavi dei preparativi della festa, delle tue amiche…e oggi, inspiegabilmente, non ci sei più“. Poi con una preghiera silenziosa che racchiude il dolore di un’intera scuola: “Resta soltanto una preghiera, dolce e silenziosa: che una luce pura vi accolga e che la terra vi sia lieve“.

Incidente Sibari 20enni

Il dolore di Monsignor Savino

Anche il Vescovo di Cassano con una lettera di dolore aveva voluto ricordare Chiara e Antonio, descrivendo la loro assenza come un silenzio che “pesa come una pietra”. Riconosce che non erano solo nomi, ma “vita che sbocciava” e “luce promessa” spentasi prematuramente. Nonostante il dolore, il Vescovo ha invitato a non perdere la speranza, paragonando i due giovani al “Vangelo del chicco di grano”: caduti, ma destinati a portare frutto. Sottolinea che in questo momento è necessario piangere, come fece Gesù per Lazzaro, poiché le lacrime sono l’altra faccia dell’amore. Monsignor Savino si era rivolto direttamente a Chiara e Antonio, dicendo loro non un “addio”, ma un “a presto”, perché Dio “ricompone” e non divide.

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