Allenatore aggredito a Corigliano Rossano: il genitore si difende dalle accuse, la sua versione

Riceviamo e pubblichiamo la lunga lettera del padre dell'undicenne, che racconta la sua versione dei fatti in merito a quanto accaduto qualche giorno fa all'Asd Academy di Corigliano Rossano

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CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Con una lettera A.N., racconta la sua versione dei fatti rispetto alla notizia dell’aggressione all’allenatore Giuseppe Morfù. “Il genitore sono io e mi corre obbligo di smentire categoricamente le gravi accuse mosse dal Morfù nei miei confronti. Nessuna aggressione è stata posta in essere dal sottoscritto, il quale è solo intervenuto a difesa del figlio di soli 11 anni, offeso e denigrato a più riprese, reo di aver esultato il giorno prima durante una partita come tutti i suoi compagnetti di squadra, chiuso nello spogliatoio dal Morfù in presenza di un’altro bambino rimasto anch’esso fortemente scosso, e dalla madre che lo aveva accompagnato e si trovava tra gli spettatori”.

“Per fortuna è intervenuta una persona adulta che sentendo le grida del Morfù si è precipitato nello spogliatoio assistendo all’aggressione verbale e invitandolo a calmarsi poiché si trattava solo di un bambino. Preciso che, una volta accorso sul posto con la nonna anch’essa sconvolta dalla telefonata del bambino e da un amico per andare a prendere mio figlio dopo aver ricevuto un messaggio e successivamente una telefonata dal bambino in lacrime, fortemente scosso e provato emotivamente, all’ingresso della struttura ASD Academy accessibile a tutti, ho semplicemente invitato il Morfù a smetterla di accanirsi puntualmente con mio figlio, ma sono stato subito aggredito e malmenato dal Morfù, reo di non potermi recare a recuperare mio figlio poiché quella era casa sua”.

“A seguito della forte aggressione subita, sono stato costretto a ricorrere a cure sanitarie presso il pronto soccorso di Corigliano Rossano subito dopo l’aggressione, con trauma al polso destro e trauma alla cervicale dovuti dai forti e ripetuti colpi ricevuti alla nuca, di essere stato trasportato in serata dal 118 per complicazioni subentrate all’aggressione del mattino”.

“Quanto alla asserita mia pericolosità sociale, faccio presente che sono attivamente impegnato come volontario sul territorio da molti anni. In merito alla maleducazione di mio figlio sbandierata su tutte le testate web locali e regionali dal Morfù (ne conto quasi 10) mio figlio puntualmente, ripetutamente, anche nelle precedenti partite giocate nel campo della Asd Academy, veniva sempre traumatizzato, sminuito, offeso dal Giuseppe Morfù, con frasi del tipo: «non giochi mai, non hai più la maglia numero 10, non vedo più la fascia da capitano al tuo braccio, devi pregare i tuoi nuovi mister per giocare, adesso chi ti allena, un mister che gioca a tennis e un professore o un bagnino…». Frasi che lo traumatizzavano emotivamente, lo facevano sentire scarso, inadeguato nella sua nuova squadra, da Morfù”.

“Acredine da allenatore”

Il genitore parla anche di “acredine non sopita dal Giuseppe Morfù – citando una stories su Facebook postata dallo stesso allenatore – che dapprima io da allenatore, e successivamente dai miei figli da giocatori, anche il quel caso nonostante mio figlio avesse detto a lui di volersi trasferire altrove, per poterlo svincolare ho dovuto interpellare la Figc che proponeva la soluzione immediata allo svincolo tramite articolo 109. Ma la Asd Academy rifiutava come da numerosi scambi di mail con in copia la FIGC. Solo dopo una estenuante trattativa hanno firmato lo svincolo, altro trauma che ha subito mio figlio dovendo guardare i suoi nuovi compagni di squadra giocare mentre lui non poteva. Tale nostra decisione di lasciare la Asd Academy lo hanno fatto sfociare in una forma persecutiva ossessiva e aggressiva nei nostri riguardi”.

La denuncia all’Autorità Giudiziaria

“È stata depositata regolare denuncia dei fatti accaduti – spiega il genitore – all’Autorità Giudiziaria poiché tale evento ha generato molta paura e apprensione in me, e nei miei figli. La famiglia tutta si stringe unita a superare questa triste vicenda che ci ha visti sbandierati ingiustamente sul web e sulle televisioni locali e regionali. Ci fa piacere però, vedere che il Morfù, massacrato come dichiarato su tutti gli articoli postati, a distanza di nemmeno 24 ore con una costola e mandibola rotta sia riuscito a parlare tranquillamente e a rilasciare tutte queste interviste”.

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