Corigliano-Rossano, approvate le aliquote IMU e i regolamenti. Ma Forza Italia attacca “un salasso”

Il sindaco Stasi «sforzo enorme per non gravare sulle tasche dei cittadini». Ma Forza Italia lo attacca: «da 6 anni fermo sull'ingiustizia delle rendite catastali e oggi conferma al massimo Imu e Irpef per riempire casse comunali svuotate»

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CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Importanti decisioni di natura finanziaria sono state assunte nella seduta di venerdì 28 febbraio nel consiglio comunale di Corigliano-Rossano. Si è tratto delle aliquote per l’anno 2025 di Imu e addizionale Irpef, nonché le modifiche al regolamento per il Canone unico patrimoniale di concessione e quello di contabilità. Sia nel caso dell’Imu che dell’addizionale Irpef sono state confermate le tariffe del 2024, tenuto conto del fatto che in presenza di una congiuntura economica, come quella attuale, abbastanza difficile per i cittadini, l’Amministrazione comunale ha deciso di non apportare eventuali aumenti alle tariffe.

Riduzioni ed esenzioni per il Canone Unico Patrimoniale

Per quanto riguarda, invece, il Cup (Canone Unico Patrimoniale) è stata approvata la modifica all’articolo 26 che prevede riduzioni e esenzioni del canone in alcuni casi particolari. Nello specifico vengono previste esenzioni nei seguenti casi:

  • le occupazioni occasionali di durata non superiore a quella che è stabilita nei regolamenti di polizia locale e quelle determinate dalla sosta dei veicoli per il tempo necessario al carico ed allo scarico delle merci
  • il commercio ambulante itinerante con soste fino a 60 minuti
  • le occupazioni sovrastanti il suolo pubblico con festoni, addobbi, luminarie in occasione di festività o ricorrenze civili e religiose
  • le occupazioni di pronto intervento con ponti, steccati, scale, pali di sostegno per piccoli lavori di riparazione, manutenzione o sostituzione riguardanti infissi, pareti, coperti di durata non superiore ad un’ora
  • le occupazioni momentanee con fiori e piante ornamentali all’esterno dei negozi od effettuate in occasione di festività, ricorrenze o celebrazioni, purché siano collocati a delimitazione di spazi di servizio e siano posti in contenitori facilmente movibili; le occupazioni per operazioni di trasloco e di manutenzione del verde (ad es. potatura di alberi) con mezzi meccanici o automezzi operativi, di durata non superiore alle 6 ore
  •  le occupazioni effettuate da organizzazioni e/o associazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), per le attività di natura socio‐culturale, sportive, beneficenza, informazione, raccolta fondi e/o firme; le occupazioni con tende fisse o retrattili aggettanti direttamente su suolo pubblico
  • le occupazioni temporanee di suolo pubblico per i pubblici esercizi ubicati esclusivamente nei centri storici
  • le occupazioni effettuate in esecuzione e nel perimetro della delibera C.P. n. 6 del 17.01.2019

Stasi “sforzo enorme per non gravare sulle tasche dei cittadini”

«Lo sforzo dell’Amministrazione in questi anni per non gravare sulle tasche dei cittadini è enorme – ha dichiarato il sindaco, Flavio Stasi – e dal 2019 sono rimasti praticamente identici tutti i prelievi fiscali dipendenti direttamente dal Comune. Al contrario sono state attivate alcune esenzioni, come quelle nei confronti delle attività commerciali del Centro Storico di Corigliano – essendo già attiva l’esenzione nel Centro Storico di Rossano – lo sgravio per 5 anni dei tributi comunali per chi trasferisce la propria residenza nei centri storici, oppure diminuzioni come nel caso delle tariffe della refezione scolastica e degli scuolabus, per fare degli esempi».

«Laddove si registrano aumenti in determinate condizioni – ha aggiunto il Primo Cittadino – si è trattato di circostanze causate da altri fattori, come nel caso della TARI per la quale si continuano a registrare tariffe di conferimento da parte della Autorità Regionale sempre più insostenibili. Una situazione che richiede attenzione e che denunciamo da tempo».

Forza Italia attacca: rendite, IMU e Irpef al massimo per riempire le casse comunali

Di opinione diametralmente opposta Forza Italia che accusa Stasi di non aver fatto abbastanza per i cittadini. «Di fronte alla grave crisi nazionale che sta interessando piccole e medie imprese ed in generale tutto il settore produttivo, una crisi profonda dalla quale non è affatto esonerata la nostra Città, con effetti diretti e drammatici sulla sopravvivenza stessa di molte aziende locali e sull’aumento del disagio economico diffuso in tutti gli strati sociali, soprattutto per quelli considerati strategici per la ripresa economica, ci saremmo aspettati una minima valutazione politica dell’Amministrazione Comunale, finalizzata a ridurre le aliquote per l’Imposta Municipale Propria (IMU) e per una diversa proporzione nell’applicazione dell’aliquota Irpef» hanno dichiarano la consigliere regionale e comunale Pasqualina Straface e il consigliere comunale Giuseppe Turano, coordinatore cittadino di Forza Italia

«Purtroppo –  ed il consigliere comunale Giuseppe Turano, coordinatore cittadino di Forza Italia – il Sindaco Stasi, la sua Giunta e la sua maggioranza hanno rifiutato ancora una volta la nostra richiesta di confronto ed il nostro appello a venire incontro, in concreto e senza i soliti proclami elettorali, alle categorie ed a quanti dovrebbero essere gli attori dello sviluppo locale».

Rifiutata la nostra proposta di ridurre l’aliquota per immobili e terreni

«Non vi è stata alcuna apertura a seguito dei nostri interventi precisi nell’ultima assise civica nella quale, tra le altre cose, abbiamo chiesto di rivedere la delibera di conferma al massimo delle aliquote Imu ed Irpef. Nulla da fare. Per Stasi e per i suoi, l’economia della Città e la crisi che sta vivendo anche la nostra comunità si fronteggiano tenendo l’IMU al massimo, ovvero all’1,06%, pur potendo l’Amministrazione Comunale optare per una riduzione della stessa al minimo, cioè a quello 0,76% previsto dalle norme. Ed è per questo – insistono – che anche in questo caso abbiamo espresso voto contrario, perché contrari a far pagare l’Imu al 40% in più sui terreni agricoli e sugli immobili ad uso produttivo. Evidentemente, a Corigliano-Rossano, per Stasi l’agricoltura deve essere combattuta con le tasse così come devono essere ostacolati i titolari di quegli immobili che, stando a tutti i report nazionali e regionali, stanno vivendo una crisi di settore enorme, con una vertiginosa diminuzione dei prezzi. Invece di aiutarli, vengono infatti affossati ulteriormente».

«Ma la cosa ancora se possibile più grave, sintesi della totale assenza di capacità di ascolto della Città e di lontananza dal tessuto produttivo ma anche specchio di arroganza al potere, è sicuramente – scandiscono – la motivazione riportata pari pari nella delibera Stasi che conferma il salasso contro quanti già vivono disagi e crisi. Questa manovra anti-economia locale viene, infatti, giustificata, così è scritto, per garantire i servizi erogati dall’ente e il mantenimento degli equilibri di bilancio. A Corigliano-Rossano sono quindi a rischio i servizi e il bilancio del comune, quasi al dissesto. E per cercare di riempire le casse comunali, svuotate in questi sei anni per altre finalità e per altre spese sicuramente non produttive, oggi –proseguono i due consiglieri – si decide di confermare tutto al massimo. D’altronde, al di là delle solite arringhe da comizio che tiene in un Consiglio Comunale di fatto esautorato da tutte le discussioni sul futuro della Città, Stasi dovrebbe spiegare anzi tutto ai suoi elettori quale erogazione dei servizi avrebbe garantito fino ad oggi con le aliquote al massimo, considerato il degrado diffuso e incivile che subiscono tutte le contrade e le stesse aree centrali di Rossano e di Corigliano, in alcune delle quali servono perfino altri mezzi di trasporto diverse dalle automobili per potervi accedere o, ancora, quale sgravio ha mai applicato ad esempio nei e per i due centri storici.

Rendite Catastali: ingiustizia contributiva dopo 6 anni di stallo

«A ciò, infine, si aggiunge che queste aliquote si applicano su rendite catastali rispetto alle quali, dopo ben 6 anni di stallo su tutto, ancora non si è posto rimedio neppure alla disparità originaria tra Rossano e Corigliano, perpetuando così un’intollerabile ingiustizia contributiva tra cittadini di quella stessa Città unica sulla carta e che dimostra, anche qui qualora ve ne fosse bisogno, come in tutti questi anni nulla le giunte Stasi che si sono succedute hanno concretamente fatto per completare e sviluppare la fusione. Quale interlocuzione – ribadiscono Straface e Turano – ha avuto in merito questa Amministrazione Comunale con l’Agenzia del Territorio? Stesso metodo discriminatorio e produttivo di inaccettabili ingiustizie contributive quest’Amministrazione Comunale perpetua, senza accogliere il nostro invito ed appello ad una maggiore equità, con l’aliquota Irpef, mantenuta allo 0.80% sia per i titolari d redditi minimi, sia per quelli massimi, mentre ad esempio sarebbe stato possibile attuare una progressione per scaglione di reddito, da uno 0,4% per i redditi da 0 a 15 mila euro fino all’attuale 0,8% per i redditi fino a 75 mila euro.

«Una linea, quella di Stasi, del tutto antitetica a quella del Governo Nazionale che ad esempio, proprio per continuare a venire incontro al mondo produttivo, notoriamente tra i più tartassati d’Europa e dell’Occidente da sempre, sta pensando di attivare a breve una nuova rottamazione delle cartelle, estendendo questa possibilità anche agli enti locali, in modo da consentire una rateizzazione dell’arretrato ed una cancellazione di interessi e sanzioni ad un settore, quello delle piccole e medie imprese, struttura portante dell’economia nazionale, oggi in una condizione gravissima di crisi e tracollo, anche alle nostre latitudini. E quando chiude un’impresa, piccola media o grande, così come sta accadendo anche a Corigliano-Rossano – concludono Straface e Turano – si perdono posti di lavoro e famiglie di imprenditori e di lavoratori vanno sul lastrico. Quando chiude un’impresa siamo tutti più poveri».

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