Corigliano Rossano: il sindaco e il presidente argentino, divisi dalla politica ed accomunati dalle origini
Il Presidente dell'Argentina, Javier Milei, e le sue origini a Corigliano Rossano rivelano una probabile parentela con il sindaco Flavio Stasi. E c'è già chi pensa ad un incontro
CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Sicuramente è conosciuto da tutti per essere il presidente dell’Argentina. Probabilmente, però, in tutto il mondo lo conoscono per il comizio con la motosega, metafora del taglio della spesa pubblica. In tutta Italia, ora, lo conoscono per la vicenda relativa alla cittadinanza. Mentre in Calabria lo conoscono perché le sue origini risiedono proprio nella nostra regione. Ancor di più lo conoscono a Corigliano Rossano da quando è venuta fuori la “parentela” con il sindaco Flavio Stasi.
Lo conoscono tutti, insomma, ma, qualora ancora non abbiate capito di chi stiamo parlando, il riferimento è al presidente argentino Javier Milei.
Già, perché il cognome della nonna dell’attuale primo cittadino è proprio Milei e potrebbe così esistere un legame con tale “Ciccio Milei”, nonno del presidente argentino, partito dalla Calabria negli anni ’20.
Un’accurata ricerca, come precisato da Stasi, non è stata ancora effettuata, ma la sola possibilità ha già aperto le porte a voci, curiosità e propositi. C’è chi auspica una visita di Milei nella sua città d’origine e chi, invece, prospetta anche una cittadinanza onoraria.
Ed allora immaginate la scena: Milei, con la sua famosa motosega, arriva in Calabria per un incontro con Stasi, che lo accoglie consegnandogli le chiavi della città e qualche prodotto tipico calabrese (che non guasta mai!). Tra una battuta e l’altra, i due discutono delle loro differenze politiche con Milei che offre a Stasi la motosega per mettere a posto i conti del comune ed il sindaco che invita il presidente ad unirsi al campo largo!
Tralasciando favole e battute lo stesso Stasi, pur sottolineando le differenze politiche esistenti, sarebbe certamente lieto di accogliere Milei con il dovuto rispetto che si riserva ad una istituzione, anche in ragione di quello che è il messaggio che la sua storia potrebbe lanciare.
“E’ un bel messaggio – ha detto Stasi – Non ci dimentichiamo che gli italiani quando emigravano non venivano trattati in maniera molto diversa rispetto a come purtroppo spesso noi trattiamo i migranti nella nostra terra, con le dovute differenze. Questo, perciò, può essere un messaggio bello sotto questo punto di vista”.