CORIGLIANO ROSSANO (CS) – L’ipotesi di reato è di lesioni colpose e falsità in atti. Protagonista, suo malgrado, Giovanni, rossanese di 52 anni, impiegato, che a gennaio 2022 si è recato presso il centro vaccinale di Rossano, in viale Luca De Rosis, per la somministrazione del vaccino contro il Covid 19. Il suo medico di base gli aveva fortemente raccomandato, quale più adatto, il vaccino Pfizer e il 52enne, soggetto allergico, aveva girato tale richiesta al medico vaccinatore, il quale però – a suo dire – aveva rigettato le sue dimostranze spiegando che il vaccino Moderna era più efficace e che non doveva temere potenziali pericoli per la sua salute. In caso di allergie inoltre, avrebbe proposto al 52enne di assumere un antistaminico.
Il paziente però, dopo poche ore dall’iniezione del vaccino Moderna ha iniziato ad accusare i primi sintomi: palpitazioni forti, pressione arteriosa 190/100 e a causa di questi, si è nuovamente recato nell’hub vaccinale per spiegare la situazione ma sarebbe stato trattato con sufficienza e sottovalutato. Un unico consiglio gli è stato dato, ovvero di fare riferimento al proprio medico curante, lo stesso che gli aveva raccomandato il vaccino Pfizer. Intanto con il passare del tempo, le condizioni di salute di Giovanni sono peggiorate: acufene, ipoacusia iper sensoriale, ipertensione arteriosa e ancora, retinopatia e ipoestesia dolorifica alla mano destra e al piede sinistro, diventati disturbi cronici.
Il legale del paziente, l’avv. Veronica Sommario, avrebbe ipotizzato che il lotto segnalato non sarebbe stato adeguatamente scongelato e somministrato entro le 12 ore o, diversamente, che non sarebbe stato conservato adeguatamente (tra gli 8 e i 25°). Altra ipotesi ancora è che sarebbe stato tolto dal frigorifero 24 ore prima. Condizioni che avrebbero potuto danneggiare il prodotto rendendolo, evidentemente, pericoloso per la salute. Il caso è stato anche segnalato all’AIFA, il 16 febbraio del 2022.
Dal 31 gennaio 2022, da quell’unica inoculazione, le condizioni di salute del 52enne sono peggiorate e sono diventati sempre più insistenti i dubbi sul vaccino. Secondo quanto emerso infatti, comparando il codice del lotto presente sul certificato di somministrazione con quello riportato sul documento rilasciato dell’Asl, i numeri erano diversi. Nel primo documento vi era il codice di lotto 216037, nel secondo 3006323. Giovanni intanto, convive con diversi disturbi ritenendo che il vaccino somministratogli fosse “scaduto” e del suo caso si sta occupando la Procura della Repubblica di Castrovillari che dovrà anche accertare se il vaccino sia stato inoculato oltre le 6 ore canoniche. “Il mio obiettivo è quello di svegliare le coscienze – dice – perchè da allora, la mia vita è cambiata e non si può giocare sulla pelle delle persone”.