Maxi sequestro di oltre 6 tonnellate di pesce su tutta la costa ionica cosentina

Verifiche su esercizi commerciali al dettaglio e all’ingrosso, ambulanti, locali di ristorazione e in mare con multe che ammontano ad un totale di 170mila euro per prodotto ittico non tracciato

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CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Controlli serrati della Guardia costiera di Corigliano calabro sulla filiera ittica. Verifiche su esercizi commerciali al dettaglio e all’ingrosso, ambulanti, locali di ristorazione e in mare. Bilancio dell’attività di polizia eseguita durante il trascorso anno 2024: oltre 6 tonnellate di prodotti ittici sequestrati e circa 170.000 euro di sanzioni elevate.

Durante il trascorso anno 2024, personale del Nucleo operativo polizia ambientale della Guardia costiera di Corigliano calabro ha posto in essere una massiccia e capillare attività di verifica sulla locale filiera ittica, a ogni suo stadio, dal mare ai punti vendita, all’ingrosso e al dettaglio, nonché sulle attività di ristorazione ubicate sul territorio di giurisdizione che si estende su tutto il versante ionico della Provincia di Cosenza. Obiettivi principali dell’attività sono state la tutela dei consumatori e la salvaguardia della consistenza degli stock ittici, attraverso, rispettivamente, la verifica del rispetto delle prescrizioni inerenti alle informazioni obbligatorie per la tracciabilità del prodotto ittico stoccato presso grossisti, venduto al dettaglio in esercizi commerciali, nonché da ambulanti e somministrato presso ristoranti, e il controllo delle taglie minime di commercializzazione dello stesso prodotto ittico.

I risultati dei controlli sulla filiera ittica

I risultati scaturiti da detta attività di verifica si vanno, di seguito, a riepilogare.
Dall’ispezione di celle site all’interno di aziende/depositi all’ingrosso, dedite allo stoccaggio e alla vendita di prodotti ittici, è stato rinvenuto un quantitativo pari a kg. 730 di prodotto ittico privo delle informazioni obbligatorie previste dalle vigenti normative per garantirne la tracciabilità; detto prodotto è stato posto sotto sequestro per la successiva confisca, con onere in capo ai trasgressori di avviarlo a distruzione presso ditte autorizzate, in quanto giudicato non idoneo al consumo umano, proprio a causa della carenza di informazioni di tracciabilità; pesanti le sanzioni amministrative comminate, ammontanti in complesso a € 6.000.

Dal controllo di punti vendita al dettaglio, ambulanti e ristoranti, per i quali è stata eseguita la verifica della rispondenza tra quanto offerto sulla carta e quanto effettivamente portato in tavola, emergevano numerose criticità. In particolare i team ispettivi hanno passato al setaccio la rete della vendita e della ristorazione dell’alto Ionio cosentino attraverso mirati accertamenti sulle cucine all’interno delle quali è stato rinvenuto, stipato in frigoriferi e congelatori, un ingente quantitativo di prodotto ittico di ignota provenienza e privo della prevista documentazione di tracciabilità. In diversi casi veniva rinvenuto, altresì, prodotto ittico confezionato, di varie specie, riportante etichette con tempo di conservazione massimo superato. Durante dette verifiche sono state contestate 84 violazioni dalle quali scaturivano altrettante sanzioni amministrative, per un importo totale di € 126.000. L’ingente quantitativo di prodotto ittico posto sotto sequestro, per la successiva confisca, con onere in capo ai trasgressori di avviarlo a distruzione presso ditte autorizzate, ammonta a ben Kg. 4000.

Fenomeni di non secondaria rilevanza contrastati dalla Guardia costiera sono stati, altresì, il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza alimentare (soprattutto per quanto attiene la conservazione del pescato) e l’inosservanza delle disposizioni inerenti all’igiene dei prodotti e dei locali: fattispecie più sanzionate grazie all’insostituibile collaborazione dell’Autorità sanitaria territorialmente competente, intervenuta sul posto quando necessario. L’attività ispettiva ha riguardato anche il trasporto su strada di prodotti ittici; in detto contesto, durante il controllo di furgoni isotermici adibiti al trasporto, venivano accertate 5 irregolarità ed elevate altrettante sanzioni amministrative, per un importo totale di € 32.000, con il contestuale sequestro di circa 1400 chili di prodotto ittico trasportato – tra cui circa 800 chili di tonno rosso, durante un’attività di controllo eseguita congiuntamente con la Polizia Stradale di Trebisacce, e quasi 400 chili di novellame di sardina, durante verifiche svolte con l’ausilio della Guardia di Finanza di Montegiordano – senza alcuna documentazione utile a stabilirne la provenienza.

Intensa anche l’attività di pattugliamento eseguita dalla Guardia costiera in mare lungo i 120 km di costa di competenza. Durante le numerose missioni di vigilanza pesca eseguite da unità navali del Corpo sono stati posti sotto sequestro attrezzi da pesca non regolamentari, tra cui circa 2 chilometri di reti da posta illegali e 60 trappole per polpi illecitamente calate in mare. In due distinte attività di vigilanza e appostamento sono stati, inoltre, colti in flagrante e sanzionati due pescatori di frodo intenti alla pesca subacquea con ausilio di apparecchi autorespiratori. A ciascun responsabile delle violazioni è stata elevata una pesante sanzione amministrativa pecuniaria di € 1.000, mentre la costosa attrezzatura utilizzata, tra cui bombole con erogatori e fucili subacquei, veniva sottoposta a sequestro, in attesa della prevista confisca.

Il pregiato prodotto ittico, illecitamente catturato dai pescatori di frodo, in uno dei casi 3 esemplari di cernia, a seguito del giudizio di idoneità al consumo umano espresso da personale del Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, intervenuto sul posto per aiutare i militari operanti, è stato donato in beneficienza a un locale istituto caritatevole, mentre, nell’altro caso, la cattura di 200 ricci, essendo gli stessi ancora vivi, sono stati rigettati in mare. Sempre nell’ambito dei controlli eseguiti in mare, 2 pescatori ricreativi sono stati sorpresi a pescare ricci di mare per un quantitativo maggiore rispetto a quello consentito; in detta circostanza sono state elevate le previste sanzioni ammontanti complessivamente a € 2000 e l’ingente quantitativo di ricci rinvenuto veniva posto sotto sequestro e rigettato in mare in quanto ancora vitale.

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