‘Odissea’ al poliambulatorio di Cassano: “Accalcati in centinaia per un nuovo medico di famiglia”
La denuncia del consigliere comunale Falbo: "la paura di restare senza assistenza ha spinto uomini, donne e anziani a mettersi in fila già dalle 6 del mattino. Due impiegati per oltre 1000 persone"
CASSANO ALLO IONIO (CS) – “Oggi, davanti allo sportello ‘Scelte, Esenzioni e Ticket’ del Poliambulatorio di Cassano, si è consumata l’ennesima vergogna della sanità calabrese. Una scena straziante, indegna di un Paese civile, che ha visto centinaia di persone, molte delle quali anziane e malate, accalcarsi sin dalle prime luci dell’alba nella speranza di poter scegliere un nuovo medico di famiglia. Un’odissea umiliante”. A scriverlo in una nota il consigliere comunale Gianluca Pio Falbo.
“Appresa la notizia della disponibilità di un nuovo medico, il tam tam tra la popolazione ha fatto il resto: la paura di restare senza assistenza ha spinto uomini, donne e anziani a mettersi in fila già dalle 6 del mattino. Hanno aspettato ore ed ore, sotto il sole, senza sedie, senza un minimo di organizzazione. Dopo otto ore di attesa, molti non sono nemmeno riusciti ad effettuare la scelta, perché l’ufficio ha chiuso. Due impiegati per oltre 1000 persone. Sì, avete letto bene: due persone per gestire una folla disperata, un’utenza lasciata in balìa del caos. In che condizioni siamo ridotti? È questa la sanità che la Regione garantisce ai cittadini? È questa l’attenzione che viene riservata ai più deboli? È vero, questa scelta si poteva fare online con SPID o CIE, ma non tutti ce l’hanno, non tutti sanno farlo. E la Regione lo sa benissimo. Perché allora non prevedere un servizio di assistenza per chi non ha strumenti digitali?”.
“Scene da zona di guerra”
“La situazione sembrava quella di un paese in guerra, – prosegue Falbo – gente che lotta per un sacco di farina per sopravvivere. Solo che qui non si lottava per il cibo, ma per un diritto fondamentale: quello alla salute. E la rabbia monta, perché questa non è una situazione straordinaria, ma l’ennesimo capitolo di una sanità allo sbando. Dove sono i responsabili? Dov’è la Regione? Dov’è il Commissario alla Sanità che appare solo sui social a fare video e proclami? Belle parole, promesse di cambiamento, slogan da campagna elettorale…ma intanto, nella realtà, il sistema sanitario crolla ogni giorno sotto il peso dell’incapacità gestionale. E la gente?
La gente soffre, la gente si umilia, la gente viene trattata come numeri, non come persone. Nessuno ha pensato ad organizzare il servizio? Nessuno ha previsto una modalità più dignitosa per accogliere gli utenti? Evidentemente no, perché chi governa questa sanità non ha mai passato un giorno in fila davanti a uno sportello. Un grido di rabbia e vergogna. Come Consigliere Comunale, come cittadino, come essere umano, non posso tacere di fronte a questa ennesima mortificazione per la nostra comunità. La Regione ha il dovere di intervenire immediatamente, di organizzare il servizio in modo che nessuno sia costretto a subire un simile trattamento. Basta con le passerelle, basta con i proclami: la gente ha bisogno di risposte, non di propaganda. Oggi, davanti a quel poliambulatorio, si è consumata l’ennesima ferita inferta a una popolazione abbandonata. Ma una cosa è certa: non resteremo in silenzio”.