Rossano: bambini del polo scolastico “Magnolia” realizzano un piccolo dizionario del dialetto
I bambini sono stati invitati a colorare le pagine e sfogliando il dizionario, a formulare delle frasi includendo le parole contenute nell’opuscoletto
CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Un conto è sentirsi dire: prendi u cappedd, indossa u maghjon, accendi a lamparina, spremi u limun; tra le parole del nostro dialetto forse più usate, molto somiglianti all’italiano e, quindi, di facile intuizione. Ma come la mettiamo con u ranat, u paracc, i cerase, u panar, u sciannachedd e u pumu? Chiedetelo ad un bambino, di sicuro prima sgranerà gli occhi, poi si farà una bella risata scoprendo che si sta parlando semplicemente di melograno, ombrello, ciliegie, del tipico bicchiere del vino (il cosiddetto 12 al litro) e della mela.
Eredità linguistica calabrese, patrimonio identitario e distintivo
Per la direttrice del Polo Infanzia Magnolia, la pedagogista Teresa Pia Renzo anzi tutto la consapevolezza e poi la promozione dello straordinario patrimonio identitario e distintivo di una regione in cui a tutt’oggi convivono ben cinque tra lingue antiche e moderne e dialetti (il grecanico, l’arbëreshe, l’occitano, l’italiano ed il calabrese), un’eredità inclusa non a caso tra i Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria Straordinaria, rappresenta una componente fondamentale soprattutto a questa età per stimolare curiosità, senso di appartenenza ed orgoglio delle proprie radici.
Ecco perché per la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali, istituita dall’UNPLI, l’Unione nazionale delle Pro Loco per sensibilizzare istituzioni e comunità locali sull’importanza di tutelare questo patrimonio culturale, il Polo Infanzia di via Carlo Blasco, allo scalo di Rossano, ha promosso uno speciale laboratorio creativo: la realizzazione di un piccolo dizionario del dialetto.
Nel dizionario colorato anche a seggia e a fressura
U cozun (il pantalone), i cozett (i calzini), a fressura (la padella), a seggia (la sedia) sono alcune delle parole che sono state illustrate su doppia facciata e indicate sia in italiano che in dialetto. I bambini sono stati invitati a colorare le pagine e sfogliando il dizionario, a formulare delle frasi includendo le parole contenute nell’opuscoletto. Il team di educatrici ha spiegato loro l’importanza di conoscere il proprio dialetto, dalla antichissime e diverse contaminazioni storiche e per questo affascinante e pure divertente; di non vergognarsi mai delle proprie origini, della propria tradizione, della cultura e dell’identità, anzi di esprimerne anche attraverso il dialetto la sua forza ed il suo messaggio sempre attuale.