Rossano, depositata la motivazione della liberazione dell’agente penitenziario trovato con i telefonini
La difesa è riuscita a dimostrare che i tre telefoni cellulari ed i caricabatterie rinvenuti erano in uso all'indagato per motivi personali
CORIGLIANO ROSSANO (CS) – E’ stata depositata la motivazione dell’ordinanza con cui, nei giorni scorsi, è stato rimesso in libertà l’agente penitenziario difeso dagli Avvocati Antonietta Caputo, Gianluigi Zicarelli e Alfredo Zicarelli. Il Tribunale del Riesame, per come richiesto dalla difesa, ha annullato l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari ritenendo insussistenti i gravi indizi di colpevolezza.
I Giudici, dopo la discussione in punto di fatto e di diritto, hanno accolto le richieste evidenziando che le eccezioni difensive e le dichiarazioni rese dall’indagato, allo stato, prevalgono sulla tesi accusatoria secondo cui l’agente avrebbe commesso il delitto di introduzione di cellulari in carcere dei quali veniva trovato in possesso, occultati in dei calzini, poco prima di iniziare il turno di lavoro.
Il Tribunale della Libertà ha valorizzato, quindi, la ricostruzione dei fatti spiegata dai Difensori che era corroborata da dichiarazioni testimoniali – raccolte come indagini espletate direttamente dalla difesa – e che erano suffragate da atti e documenti che gli Avvocati hanno prodotto in sede di discussione. La difesa, in sostanza, nonostante gli indizi a carico dell’agente penitenziario, è riuscita a dimostrare che i tre telefoni cellulari ed i caricabatterie rinvenuti erano in uso all’indagato per motivi personali e che non erano destinati all’ingresso in carcere.