Scie chimiche nel Cosentino, denunciato il sindaco che ha analizzato la contaminazione
“L’impennata dell’incidenza di particolari patologie tra i cittadini è spesso legata all’esposizione ai metalli pesanti che abbiamo trovato con le analisi"
FRANCAVILLA MARITTIMA (CS) – Da anni denuncia l’anomala presenza di aerei che lasciano strisce bianche sui cieli di Francavilla Marittima, in provincia di Cosenza. È il primo sindaco in Italia ad aver analizzato la contaminazione da metalli pesanti che potrebbe essere legata al fenomeno delle scie chimiche. Ieri, Gaetano Tursi, medico di base in pensione è stato denunciato in stato di libertà (insieme ad altre 5 persone) per l’abbancamento di 800 metri cubi di calcinacci, mattonelle e cemento in un’area a ridosso del Palazzo comunale. I rifiuti erano stati prodotti a seguito dei lavori di messa in sicurezza dell’area, verosimilmente in attesa di essere smaltiti negli impianti dedicati.
Scie chimiche nel Cosentino
“Sono 15 anni – spiega il primo cittadino di Francavilla Marittima – che lamentiamo il costante passaggio di aerei sul nostro territorio. Li vediamo più volte al giorno, anche di notte, però non siamo nella traiettoria di tratte nazionali o internazionali, tant’è che in passato questi transiti non venivano avvistati. Essendo medico di base di un Comune che conta circa 2.800 abitanti ho avuto modo di constatare l’aumento esponenziale in questo arco temporale di particolari patologie oncologiche, malattie del sistema nervoso centrale, disturbi elettrolitici, aritmie cardiache e l’altissima incidenza dell’autismo nei bambini nati dopo il 2010. Ho quindi deciso di indagare cosa stesse succedendo nel mio paese”
Le analisi sui metalli pesanti
“Dopo aver consultato esperti in geoingegneria – racconta Tursi – ho fatto personalmente i campionamenti di acqua piovana, erba di prato, insalata coltivata in serra, miele, ecc. La ricerca effettuata da un laboratorio di Frosinone sui metalli pesanti, che potrebbero essere correlati all’immissione in atmosfera di agenti che alterano il clima, ha dato purtroppo esito positivo. Elementi che non esistono liberi in natura, ma devono essere introdotti dall’uomo li abbiamo ritrovati nelle nostre zone rurali: alluminio 113 mg/kg; stronzio 6,81 m/kg; bario 2,93 mg/kg; nonché in misura inferiore selenio, litio e cesio. Eppure dovevano essere assenti, o al massimo poteva esservene una minima traccia, dato che non esistono impianti industriali sul mio territorio che è a forte vocazione agricola, con coltivazioni di gran pregio”.
La segnalazione alla Regione Calabria
“All’esito dei dati allarmanti emersi, ho segnalato la vicenda al governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto. È da oltre un anno – afferma il sindaco amareggiato – che attendo risposte. Il prossimo passaggio sarà un esposto in Procura per chiedere di indagare. L’obiettivo è tutelare la salute della mia comunità perché anche piccole concentrazioni di questi metalli pesanti sono pericolose. Possono varcare facilmente i confini del mio Comune visto che i prodotti della terra che produciamo vengono poi consumati non solo dai residenti. E l’alta incidenza delle malattie che ho riscontrato aver subito un’impennata nei recenti anni è spesso legata all’esposizione proprio a questi stessi metalli pesanti che abbiamo ritrovato a seguito delle analisi”.