Si trasferisce in Germania ma continua a percepire il reddito di cittadinanza: assolto un rossanese

Il Tribunale di Castrovillari ha assolto un 34enne rossanese difeso dall’Avv. Francesco Nicoletti dall'accusa di frode e falsità ideologica

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CASTROVILLARI (CS) – Il Tribunale di Castrovillari ha assolto il 34enne rossanese A.M., difeso di fiducia dall’Avv. Francesco Nicoletti, con la formula “perché non costituisce reato”, dalle accuse di indebita percezione del reddito di cittadinanza e di falsità ideologica. Due i capi di imputazione su cui si basava il processo a carico dell’uomo, scaturito da un controllo ad hoc effettuato dalla Guardia di Finanza: il primo relativo alla violazione della Legge 28 marzo 2019 n. 26 poiché quale percettore del beneficio economico del reddito di cittadinanza, al fine di ottenerlo indebitamente, avrebbe omesso di effettuare specifiche comunicazioni all’ente pubblico erogatore (Inps), relative alla cancellazione dal registro dei residenti del Comune di Rossano, alla successiva iscrizione all’AIRE per residenza in Germania, al successivo ritorno in Italia con iscrizione al Comune di Corigliano-Rossano e al periodo di non residenza nel territorio nazionale di circa due anni.

Con il secondo capo d’imputazione veniva invece contestato al giovane rossanese il reato di cui all’art 483 del codice penale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Nello specifico, nella domanda relativa alla concessione del reddito di cittadinanza gli si contestava di aver falsamente attestato all’INPS di aver risieduto in Italia per almeno 10 anni di cui gli ultimi due anni in maniera continuativa, requisito quest’ultimo fondamentale per poter fruire del beneficio economico. Per tali fatti, dopo la richiesta di rinvio a giudizio depositata dal Pubblico Ministero, è stata fissata l’udienza preliminare nel corso della quale l’uomo, tramite il proprio difensore, ha chiesto e ottenuto di poter accedere al giudizio nelle forme del rito abbreviato condizionato all’esame dell’imputato e al deposito di documentazione. In sede di discussioni finali, il P.M. ha formulato una richiesta di condanna alla pena di mesi 5 e giorni 10 di reclusione in considerazione della riduzione per la scelta del rito. Il Gup presso il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti, ha assolto l’imputato per entrambi i capi d’imputazione con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

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