CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Alle prime ore di oggi i carabinieri di Corigliano Rossano, con il supporto dei colleghi di Cosenza, a seguito delle serrate indagini condotte dopo l’omicidio del giovanissimo Sibaa Mohamed, avvenuto la sera del 21 febbraio scorso, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, con la gravissima accusa di omicidio, un cittadino del Marocco di 29 anni al quale, alcuni giorni addietro, era stato anche intimato di lasciare il territorio nazionale.
Questa triste vicenda, che è stata capace di scuotere le coscienze della gente, è iniziata nello scorcio finale della serata di venerdì 21 febbraio, quando ai Carabinieri è arrivata la segnalazione di un ragazzo agonizzante, con una profonda ferita all’addome, che era stato trovato in un’abitazione della popolosa area urbana di Corigliano Scalo.
La vittima trovata agonizzante
Il personale sanitario arrivato sul posto ha praticato tutte le manovre per tentare di rianimare il ragazzo, marocchino, di 22 anni Sibaa Mohamed. Un tentativo grazie al quale la vittima è rimasta in vita per alcune ore, senza però mai riprendere conoscenza. Il quadro clinico del giovane è apparso da subito disperato, tanto che poi è deceduto qualche ora più tardi, durante l’intervento predisposto d’urgenza dai dai medici per cercare di salvargli la vita.
Le indagini
Subito sono partite le indagini dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento del Sostituto Procuratore incaricato e la direzione costante del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Castrovillari. Degli accertamenti mirati, alcuni dei quali si sono rivelati dirimenti, per ricostruire sia la dinamica che il movente del cruento omicidio.
Da subito è stato chiaro che il delitto era maturato in un contesto di disagio sociale, dove una prima lite, la voglia irrefrenabile di vendetta poi e la coltellata finale, si sono dipanate dietro la spartizione della refurtiva di un piccolo furto, pare effettuato dai protagonisti di questa storia. Un contributo qualificato per la svolta delle indagini è stato apportato dalle «indagini scientifiche» effettuate dai militari specializzati dell’Arma dei Carabinieri, che hanno permesso di ricostruire la sequenza delle condotte sulla «scena del crimine».
Il puzzle ricomposto pezzo dopo pezzo con il lavoro corale degli inquirenti, oltre l’onere di dover rappresentare quanto accaduto, ha presentato l’ulteriore incognita della localizzazione del potenziale responsabile, essendo questo un extracomunitario senza fissa dimora e, quindi, senza un domicilio riconosciuto. Le attività svolte sul campo hanno però permesso di comprendere che l’indagato, resosi conto che quanto accaduto aveva creato troppo clamore e gli inquirenti potevano arrivare a lui, ha deciso di tentare di raggiungere un rifugio oltre i confini nazionali.
Per questa ragione il Pm della Procura della Repubblica di Castrovillari titolare delle indagini – sulla scorta degli elementi probatori raccolti – ha emesso un «decreto di fermo di indiziato di delitto» per l’omicidio di Sibaa Mohamed.
Il provvedimento è stato eseguito nella notte in pieno centro a Cosenza, quando il marocchino ricercato ha tentato un disperato tentativo di fuga tra le vie cittadine, nella convinzione di potersi sottrarre a quello che per lui potrebbe rivelarsi come uno scomodo passato. Il soggetto fermato è stato poi portato nel carcere di Cosenza, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.