Coronavirus, il Pd “contributo dai redditi oltre gli 80mila euro”. Opposizione all’attacco

L’idea del Pd è quella di tassare i redditi alti ma il M5s si dissocia e l’opposizione si scatena “fermateli i soldi li devono dare non prendere”. Favorevole la Bossio “è giusto che in questo momento contribuisca da chi più ha”

 

COSENZA – Una sorta di patrimoniale contro la povertà determinata dalla crisi coronavirus. Questa la proposta del del gruppo del Pd della Camera, in piena sintonia con il partito. Un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati per il 2020 e 2021 che dovranno versare i cittadini con redditi superiori ad 80.000 euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia” Così i Dem Graziano Delrio e Fabio Melilli. “La somma versata sarà deducibile e andrà da alcune centinaia di euro fino a decine di migliaia per redditi superiori al milione. Il gettito atteso è 1,3 miliardi annui”. Ma in pochi attimi è arrivato il no del Movimento 5 Stelle “Il contributo di solidarietà proposto dal Pd è una loro iniziativa. Noi con garbo e spirito unitario abbiamo proposto ai parlamentari di tagliarsi lo stipendio, cosa che il M5s già fa senza ricevere risposta. Ora non è il momento di chiedere ulteriori sacrifici agli italiani, rimaniamo contrari a qualunque forma di patrimoniale” ha affermato all’ANSA il capo politico M5s Vito Crimi. “Le risorse – dice – le dobbiamo trovare dentro il Paese, ridiscutendo interventi non necessari come la Tav e attraverso l’Europa, con strumenti nuovi e realmente efficaci”. All’attacco della proposta tutte le opposizioni  “si scrive contributo di solidarietà, si legge Coronatassa. Il Partito democratico esce allo scoperto, vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani per far fronte all’emergenza Coronavirus”. Così la capogruppo Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini.  Gli fa eco il portavoce di forza Italia alla Camera e Senato, Giorgio Mulè “sono incapaci di mettere soldi nelle tasche degli italiani per fronteggiare l’emergenza, ecco che il Partito democratico getta la maschera e si prepara a fare quel che meglio gli riesce: mettere le mani nelle tasche degli italiani. È l’unica cosa che sanno fare: tassare e tassare ancora, colpire chi guadagna stavolta ricorrendo alla vecchia storia del ’

contributo di solidarietà. Ecco servita l’anticamera della patrimoniale, l’attentato ai risparmi e ai sacrifici degli italiani: è l’unica manovra che vede d’accordo grillini, Pd e sinistre variegate al governo. Sono i frutti di una maggioranza pericolosa e incapace per il Paese. Vanno fermati”

Sono poco più di 800mila i contribuenti italiani con redditi oltre gli 80mila euro. Secondo gli ultimi dati disponibili sul sito del dipartimento delle Finanze del ministero dell’economia, relativi alle dichiarazioni dello scorso anno sui redditi 2018, risultano 803.741 contribuenti Irpef sopra la soglia indicata dal Pd nell’ipotesi di un ‘contributo di solidarietà’ per l’emergenza Coronavirus, l’1,95% dei contribuenti (che in totale erano 41.211.336). Nel dettaglio circa 200mila contribuenti dichiarano tra 80 e 90mila euro (lo 0,49%), circa 136mila hanno redditi tra 90 e 100 mila euro (0,33%). Tra i 100 e i 120mila euro ci sono 165.176 contribuenti (0,4%), tra 120 e 150mila euro poco più di 123mila contribuenti (0,3%). Ancora più ridotta la fascia dei redditi più alti: tra 150 e 200mila euro si contano 86.805 contribuenti (0,21%), tra 200 e 300mila euro quasi 54mila (lo 0,13%) mentre sopra i 300 mila euro ci sono appena 38.291 contribuenti che rappresentano lo 0,09% dell’intera platea.

Enza Bruno Bossio “giusto contributo da chi più ha “

CATANZARO – “E’ in situazioni straordinarie ed emergenziali, come quella che stiamo vivendo, che chi più ha, più deve dare e ciò non solo in una logica di redistribuzione economica ma nel solco di quei valori di solidarietà, ben visibili nella Costituzione e che segnano la nostra storia repubblicana”. Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio. “Ecco perché – prosegue Bruno Bossio – condivido la decisione del gruppo Pd alla Camera di proporre l’introduzione di un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito come i giovani lavoratori autonomi. Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c’è un rischio di indigenza per un ulteriore milione di bambini. Un primo intervento è stato messo in campo dal governo che ha stanziato 400 milioni di euro perché i Comuni possano cominciare a dare risposte. Ma altri ulteriori interventi – sostiene la deputata del Pd – dovranno essere previsti nel prossimo decreto come il reddito di emergenza per tutti coloro i quali sono, a causa del coronavirus, senza nessun reddito. Per questo l’istituzione di un contributo di solidarietà per gli anni 2020 e 2021, che dovranno versare i cittadini con redditi superiori ad 80 mila euro, è un intervento coerente con i principi sanciti dalla nostra Costituzione. Il gettito atteso con tale provvedimento è pari ad un miliardo e trecento milioni annui”. “A tale strumento, oggi sicuramente necessario – sottolinea Bruno Bossio – si è già fatto ricorso in passato da governi di diverso colore e, alla luce del contesto nel quale siamo immersi, potrebbe prevedere anche delle categorie ‘esentate’ come tutti gli operatori sanitari che stanno già dando il loro prezioso contributo alla causa, attraverso la dedizione e in molti casi eroismo messi in campo nella tutela della salute di tutti noi”.

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