Scuola, docenti ultra 55enni potrebbero chiedere l’esonero non rientrando in classe
Il corpo docente in Italia è il più anziano tra i Paesi dell’Ocse e l’Italia ha la quota maggiore di docenti ultra 50enni. Questo fa temere un numero elevato di assenze di lavoratori al rientro in classe a settembre
ROMA – L’Italia ha la quota maggiore di docenti ultra 55enni: ciò rappresenta un problema in vista della ripresa delle lezioni di metà settembre. Il rischio è che molti lavoratori in età avanzata, che si trovano in condizioni critiche, a tre settima dallo squillo della prima campanella previsto il 14 settembre, possano presentare certificato medico di esonero dal posto di lavoro. Un tema rilevante, appunto, quello dei cosiddetti lavoratori fragili. Mentre fino al 31 luglio scorso – ricorda il Sole24Ore – era possibile per il docente over 55 anni svolgere il lavoro agile e gli esami di maturità a distanza, con la ripresa dell’anno scolastico questa tipologia di servizio è stata mandata in pensione dal Dl agosto, anche se rimangono le tutele previste per chi ha gravi patologie.
Per essere considerati lavoratori fragili – si legge nel testo dell’Istituto superiore di Sanità – è necessaria la presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche) o di patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche, indipendentemente dall’età. Sta di fatto che l’Ocse ha certificato che il corpo docente in Italia è il più anziano tra i Paesi dell’Ocse e l’Italia ha la quota maggiore di docenti ultra 50enni. Questo fa temere un numero elevato di assenze di lavoratori fragili a cui dovranno far fronte con le supplenze i provveditorati e i dirigenti scolastici. C’è insomma la possibilità concreta che molti lavoratori ultra 55enni che si trovano in situazioni critiche presentino un certificato medico di esonero dalla presenza sul posto di lavoro considerato a rischio.