ROMA – I casi di dislessia, disgrafia e discalculia tra gli studenti italiani sono quintuplicati dal 2010 al 2019 (dallo 0,9% al 4,9%). Parliamo di 298.114 bambini e ragazzi che hanno avuto una diagnosi certificata di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) nel 2019. Per migliorare gli interventi per i casi di DSA arrivano da un gruppo di esperti nuove Linee Guida, che saranno presentata in occasione della Giornata Europea della Logopedia del 6 marzo. Le nuove Linee Guida sono promosse dall’Associazione Italiana Dislessia (AID) e coordinate da una apposita commissione composta da esperti di diverse Società Scientifiche.
“Dopo oltre 10 anni era fondamentale aggiornare le ‘regole’ di intervento, integrando e aggiornando il precedente documento del 2010“, spiega in una nota la Federazione dei Logopedisti, che ha partecipato all’elaborazione del testo. Le Linee Guida tengono infatti conto dei diversi fattori che in questi 10 anni possono avere contribuito a un aumento dei casi di DSA tra i bambini e i ragazzi. Ad esempio la condizione di bilinguismo di numerose famiglie: secondo il MIUR il 10% della popolazione scolastica è di origine migratoria, con una lingua di origine diversa dall’italiano e un rischio maggiore di sviluppare un DSA. Sarà inoltre fondamentale, evidenzia la Federazione dei Logopedisti, “quantificare l’effetto, chiaramente peggiorativo, che la pandemia da Covid-19 ha avuto su questa problematica”.
Le parole chiave delle nuove Linee Guida saranno, quindi, “più attenzione al bilinguismo, conseguenza del fenomeno migratorio, agli indici predittivi, alla valutazione in età scolare e ad una certificazione che faciliti l’ingresso nel mondo del lavoro“. “Il sempre maggior numero di minori stranieri inseriti nelle scuole – spiega Tiziana Rossetto, presidente della Federazione dei Logopedisti – richiede un’attenta valutazione delle capacità del bambino esposto a due o più lingue e la condivisione con le famiglie e la scuola di indicazioni cliniche a supporto educativo-didattico specifico ed efficace, laddove necessario”. “Un’ulteriore novità del documento – aggiunge Anna Giulia De Cagno, vicepresidente Federazione dei Logopedisti – sta nell’affrontare l’aspetto della certificazione di DSA per ragazzi e adulti, necessaria all’ingresso e per l’integrazione nel mondo del lavoro, percorsi di studio/corsi serali per studenti lavoratori o corsi universitari”.
“Le Linee Guida 2021 – conclude Luigi Marotta, logopedista vicepresidente dell’Associazione Scientifica Italiana Logopedia – sono un esempio di percorso virtuoso nell’ambito della pratica clinica, nato dal lavoro sinergico di associazioni multi professionali. Occorre ora che il documento venga quanto più possibile condiviso e applicato, cosicché la buona pratica diventi denominatore comune per tutte le realtà”.