Chi era Santo Stefano e perché si festeggia il 26 dicembre?
In molti paesi, soprattutto quelli di tradizione cristiana, questa giornata è dedicata al primo martire della storia del cristianesimo, Stefano
COSENZA – Il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, è una festività importante sia dal punto di vista religioso che culturale. In molti paesi, soprattutto quelli di tradizione cristiana, questa giornata è dedicata al primo martire della storia del cristianesimo, Stefano, un esempio di fede e coraggio ricordato per il suo sacrificio.
Chi era Santo Stefano?
Santo Stefano, vissuto nel I secolo d.C., è una figura cruciale nella storia della Chiesa cristiana. Egli fu uno dei sette diaconi scelti dagli apostoli per aiutare nella distribuzione dei beni ai poveri e nelle opere di carità, un incarico che svolse con grande dedizione. Era conosciuto per la sua eloquenza, la sua profonda fede in Gesù Cristo e il suo impegno per i più bisognosi.
La sua vita terrena si concluse tragicamente, ma in modo emblematico: accusato di blasfemia dalle autorità religiose del tempo, venne condannato a morte tramite lapidazione. Durante il martirio, Stefano pregò per i suoi persecutori, mostrando un’immensa capacità di perdono che ispirò i cristiani successivi. Il suo sacrificio fece di lui il primo martire della cristianità, ovvero il primo a perdere la vita per la propria fede in Cristo.
Perché si festeggia il 26 dicembre?
Il giorno successivo al Natale, la Chiesa ha voluto dedicare uno spazio speciale alla memoria di Santo Stefano. La scelta non è casuale: Stefano, in quanto primo martire, rappresenta la testimonianza diretta e più pura del messaggio d’amore e di sacrificio che il Natale celebra con la nascita di Gesù Cristo.
Dal punto di vista liturgico, Santo Stefano incarna il proseguimento della gioia natalizia attraverso l’azione concreta della carità e della fede.
Santo Stefano: festa civile e religiosa
In Italia, il giorno di Santo Stefano è festivo, ma non solo per ragioni religiose. L’istituzione di questa festività come giorno di riposo risale al 1947, con l’obiettivo di prolungare le celebrazioni natalizie e offrire un momento di serenità per le famiglie.
In molte regioni italiane e del mondo, il giorno di Santo Stefano è dedicato a pranzi in famiglia, momenti di riposo e, in alcuni casi, opere di carità verso i più bisognosi, in memoria dello spirito altruista del santo. Le tradizioni variano da regione a regione, ma un elemento comune è il richiamo alla solidarietà e alla riflessione sul valore della fede.
Santo Stefano non è quindi solo una ricorrenza del calendario liturgico: è un invito a guardare oltre noi stessi, seguendo l’esempio di un uomo che scelse di dedicare la propria vita agli altri e alla fede incondizionata