ROMA – Come previsto dalla Legge di bilancio all’esame della Camera, dal prossimo anno debutta la “Carta per i nuovi nati”, un contributo da mille euro riconosciuto ai nuclei con Isee fino a 40mila euro. Sommando il nuovo bonus all’Assegno universale per i figli a carico, chi diventerà genitore nel 2025 potrà ricevere fino a 4.600 euro di aiuti.
Bonus bebè
Obiettivo del bonus per le nuove nascite, finanziato con 330 milioni di euro per il 2025 e di 360 milioni di euro per il 2026, è sostenere i genitori chiamati ad affrontare una serie di spese necessarie con la nascita di un figlio. Per evitare procedure d’infrazione da parte dell’Unione europea, il contributo sarà esteso anche ai cittadini extra Ue residenti in Italia, in possesso di regolare permesso di soggiorno o di lavoro superiore ai 6 mesi.
A cosa serve l’Isee
Come detto, la portata dei singoli incentivi dipende, oltre al numero di figli, dalla situazione economica di ciascuna famiglia misurata attraverso l’Isee. Gli indicatori elaborati nel corso di quest’anno hanno validità fino al 31 dicembre 2024. Per richiedere l’Isee è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), un documento che include le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione finanziaria del nucleo familiare. La Dsu può essere compilata e consegnata durante tutto l’anno
Come richiedere il bonus bebè
Per il momento non sono ancora note le modalità di invio della domanda ma è plausibile che, come in passato è stato fatto per contributi analoghi, la domanda e la documentazione saranno gestite attraverso il sito Inps
Assegno unico universale
Anche per il 2025 viene confermato l’Assegno unico che ingloba tutti i precedenti interventi a sostegno della genitorialità e natalità. In vigore dal marzo 2022, l’Assegno ha carattere universale e come tale è riconosciuto, anche in forma minima, a tutti i genitori con figli a carico
A chi spetta
L’Inps eroga l’Assegno unico per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza al compimento della maggiore età. Il contributo si estende fino ai 21 anni, a patto che il figlio frequenti un corso di laurea, di formazione scolastica o professionale, oppure svolga il servizio civile universale, un tirocinio o un’attività lavorativa con reddito inferiore a 8.000 euro annui. Il contributo è valido anche nel caso sia disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego. Per i figli con disabilità l’Assegno non osserva limiti di età
Gli importi
Salvo modifiche durante l’iter parlamentare, l’Assegno Unico per i figli manterrà gli importi attuali che hanno una forbice compresa tra i 57 e i 199 euro al mese. La cifra massima viene riconosciuta ai nuclei con Isee annuo non superiore a 17.090,61 euro
Maggiorazione per i nuovi nati
L’importo dell’Assegno unico inoltre sale del 50% per i nuovi nati, maggiorazione che si protrae fino al compimento del primo anno. Di conseguenza, i nuclei con l’Isee più basso beneficeranno di un Assegno mensile medio di 300 euro, pari a circa 3.600 euro in un anno
La somma dei due contributi
Sommando il bonus bebè e l’Assegno unico tarato sull’indicatore economico, l’importo massimo per il 2025 arriva intorno ai 4.600 euro
Isee fino ai 27mila euro
La somma tra Assegno unico e bonus bebè si assottiglia con l’aumento dell’Isee. Per i nuclei con un indicatore intorno ai 27mila euro, per esempio, la cifra riconosciuta per un figlio con meno di un anno sarà pari a circa 220 euro che in un anno diventano 2.640 euro. Sommando l’importo con la “Carta per i nuovi nati”, il beneficio lievita a 3.600 euro
Isee fino a 40mila euro
Per quanto riguarda i nuclei con Isee prossimo ai 40mila euro, l’Assegno unico mensile è pari a 80 euro che sale a 120 con la maggiorazione per i nuovi nati. Se si aggiunge il bonus bebè, la cifra sfiora i 2.000/2.400 euro in un anno
La platea dell’Assegno unico
Come rileva l’Inps, nei primi otto mesi di quest’anno oltre 6 milioni di famiglie (e 9,5 milioni di figli) hanno ricevuto l’Assegno unico. Nel periodo considerato, il contributo ammonta a 13,15 miliardi di euro, con un importo medio di 273 euro per nucleo richiedente e 172 per ogni figlio. Il dato è in aumento rispetto al 2023 quando l’Assegno medio non superava i 257 euro e i 162 per ogni figlio. Se si considera anche la spesa del 2022 e 2023, nel complesso per questa misura sono stati spesi 44,5 miliardi in meno di tre anni.