I proventi della criminalità riciclati in società e auto di lusso, arrestato imprenditore calabrese

Il denaro riciclato in società, immobili e auto di lusso. La guardia di finanza ha eseguito un sequestro per 2 milioni di euro. Tra le accuse anche lo sfruttamento della prostituzione e il tentato sequestro di persona

BOLOGNA – La guardia di finanza di Bologna in collaborazione con i colleghi di Venezia, Brescia, Roma, Napoli e Catanzaro, stanno eseguendo, nelle province di Bologna, Padova, Mantova, Latina, Napoli e Crotone, un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e perquisizioni anche in Germania. Destinatari del provvedimento cautelare in carcere sono un imprenditore di origine calabrese, Omar Mohamed, da tempo residente a Bologna e una persona di origine campana, Massimo Nicotera, ritenuto contigua a organizzazioni criminali di stampo camorristico.

I due sono indiziati, a vario titolo, insieme ad altri 14 soggetti, di numerosi reati aggravati dal metodo mafioso, ovvero: riciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, usura, estorsioni, malversazione di erogazioni pubbliche, trasferimento fraudolento di valori, reati in materia di stupefacenti, inosservanza della normativa antiriciclaggio, sfruttamento della prostituzione e tentato sequestro di persona.

Finanziamenti anomali da parte di pluripregiudicati

Le indagini hanno consentito di ricostruire come l’imprenditore calabrese, potendo beneficiare su un un numero cospicuo di intrecci relazionali, abbia ricevuto nel tempo “anomali finanziamenti” da parte di soggetti pluripregiudicati ritenuti vicini a consorterie criminali di stampo camorristico e ‘ndranghetista. I “prestiti” – a volte elargiti in contanti, altre mediante operazioni finanziarie tracciabili a fronte di artifizi negoziali – venivano poi reimpiegati nell’acquisizione di società, ovvero nell’acquisto di immobili e auto di lusso. Il denaro veniva poi ripulito e restituito anche grazie al coinvolgimento di imprenditori locali nell’emissione di fatture afferenti a operazioni inesistenti.

Il ‘patrimonio sproporzionato’ del soggetto calabrese

É stata anche ricostruita la posizione patrimoniale dell’imprenditore calabrese, rivelatasi sproporzionata rispetto alle dichiarate fonti reddituali, procedendo pertanto, al sequestro finalizzato alla confisca “allargata” di quote sociali, compendi aziendali, immobili e altre utilità, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Tra i beni in sequestro anche alcune società gestrici di rinomati locali del centro storico di Bologna, attivi nella ristorazione e nell’’intrattenimento. Sono in corso inoltre molteplici perquisizioni tra Italia e Germania.

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