L’Italia è un paese che invecchia e non fa figli: in Calabria, Platì è il Comune più giovane d’Italia
Mentre l'aspettativa di vita si allunga e i decessi diminuiscono (-6,1%) non si arresta il calo inesorabile delle nascite
ROMA – L’Italia è un Paese che invecchia, in cui l’aspettativa di vita si allunga ma nascono sempre meno bambini. A fornire i dati è l’Istat nel nuovo report pubblicato nei giorni scorsi e relativo all’anno 2023. Nella Penisola si conta appena un bimbo sotto i 5 anni di età ogni sei ultrasessantacinquenni.
L’età media della popolazione sale a 46,6 anni (48 anni per le donne e 45,2 per gli uomini), in ulteriore crescita rispetto al 2022 (+0,2), portando così ancora avanti il processo di invecchiamento. Un fenomeno che accomuna tutte le realtà del territorio italiano anche se si osserva una certa variabilità nei livelli e nella velocità.
Il Comune più giovane d’Italia è in Calabria
La Campania continua a essere la regione più giovane con un’età media di 44,2 anni mentre la Liguria si conferma la più anziana (con 49,5 anni). Stringendo lo sguardo ai comuni è Platì, in provincia di Reggio Calabria, il più giovane d’Italia (37,2 anni) mentre Drenchia, paesino in provincia di Udine con appena 98 abitanti, ha l’età media più alta (65 anni).
Calo vorticoso delle nascite
E mentre l’aspettativa di vita si allunga (guadagnano circa 5 mesi sul 2022 gli uomini e quattro mesi le donne) e i decessi diminuiscono (-6,1%) non si arresta il calo inesorabile delle nascite. Nel 2023 i nati residenti in Italia sono stati 379.890, poco più di 6 ogni mille abitanti. Rispetto al 2022 si osserva una diminuzione di circa 13mila nascite (-3,4%), che è in linea con il trend decrescente ormai di lungo corso. Dal 2008, anno in cui il numero delle nascite ha registrato il più alto valore dall’inizio del nuovo millennio, la diminuzione è stata di 196.769 (-34,1%). A calare sono sia le nascite da partner entrambi italiani (-3,9% sul 2022), che costituiscono oltre i tre quarti del totale (298.948 nel 2023), sia quelle da genitori in cui almeno uno dei due è straniero (80.942, -1,5%). Il numero medio di figli per donna scende da 1,24 del 2022 a 1,20 del 2023, in linea con il trend decrescente in atto dal 2010, anno in cui si registrò il massimo relativo di 1,44 figli per donna e quando ebbe fine la lieve ripresa iniziata dopo il 1995. La diminuzione si registra sia per le donne di cittadinanza italiana sia per le straniere.
Complessivamente dal censimento 2023 risulta un lieve calo della popolazione. Al 31 dicembre è di 58.971.230 persone. Rispetto alla stessa data del 2022 è inferiore di 25.971 persone con una riduzione dello 0,4 per mille. In termini relativi il calo maggiore si riscontra al Sud e nelle Isole, ma perde popolazione anche il Centro. In controtendenza il Nord-ovest (+2,3 per mille) e al Nord-est (+2 per mille). Aumentano gli stranieri censiti come residenti (+21,8) e la loro incidenza sul totale cresce all’8,9% (in aumento rispetto al 8,7% nel 2022). Gli stranieri sono in aumento in tutte le regioni: in termini assoluti la Lombardia è al primo posto davanti a Campania e Lazio.