Manovra 2025, confermati i bonus per le assunzioni: ecco cosa sapere
Non mancheranno gli aiuti dedicati al mondo del lavoro: sono stati confermati gli esoneri contributivi per giovani, donne e la ZES
ROMA – Nella prossima Legge di Bilancio non mancano gli aiuti dedicati al mondo del lavoro: sono stati infatti confermati gli esoneri contributivi per giovani, donne e la ZES, già presenti nell’ultima Manovra.
Confermata, inoltre, anche la maxi-deduzione sul costo del lavoro del 120%, che può arrivare anche al 130% per i rapporti di lavoro attivati con persone in condizioni di particolare svantaggio. Per i lavoratori, invece, confermati i fringe benefits – in particolare per chi si sposta -, il taglio del cuneo fiscale e il “bonus stipendi”, che quest’anno equivale a una sforbiciata dei contributi Inps di 7 punti per i redditi fino a 25mila euro e di 6 punti per chi guadagna tra i 25mila e i 35mila euro.
La mancata proroga della Decontribuzione Sud
La conferma delle agevolazioni a favore dei giovani e delle donne, oltre alla ZES, è stata aiutata anche da un mancato rinnovo, quello della Decontribuzione Sud, che scadrà a dicembre. La Decontribuzione Sud era l’agevolazione pensata per favorire l’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno. La misura era stata prorogata dalla Commissione europea pochi mesi fa con riferimento ai contratti stipulati entro il 30 giugno 2024 e ora non sarà più confermata
Assunzione giovani
Confermato l’esonero contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato di under 35 nel limite massimo di 500 euro mensili e per massimo 2 anni. Se le assunzioni fossero effettuate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), il contributo salirebbe a 650 euro
Assunzione donne
Stessa cosa per le donne: la Legge di Bilancio ha confermato lo sgravio contributivo per l’assunzione, sempre nel periodo dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, di donne in particolari condizioni svantaggiate. Spetta per 2 anni nel limite massimo di 650 euro mensili
Il bonus mamme
Novità anche per la decontribuzione per le mamme lavoratrici, il cosiddetto “bonus mamme”. Il contributo non sarà più destinato solo alle dipendenti ma verrà esteso alle autonome con almeno due figli, reddito fino a 40mila euro e che non abbiano un regime forfettario
Il bonus ZES
Il bonus ZES è invece l’incentivo introdotto per favorire l’occupazione nella Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno che riguarda i datori di lavoro di aziende fino a 10 dipendenti (nel mese dell’assunzione) che impiegano lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato. Questi possono beneficiare di un esonero totale dal versamento della contribuzione previdenziale per 2 anni, nel limite massimo di 650 euro mensili, a condizione che i neoassunti abbiano più di 35 anni e risultino privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni
Gli aumenti
La mancata conferma della Decontribuzione Sud ha portato più fondi a questi esoneri:
- Il bonus giovani è passato da 700mila euro del 2024 a 16,3 milioni di euro per il 2025, 15,9 milioni di euro per il 2026 e 5,6 milioni di euro per il 2027;
- Il bonus donne è passato da 400mila euro per il 2024 a 14,4 milioni di euro per il 2025, 17,5 milioni di euro per il 2026 e 9,1 milioni di euro per il 2027
- Il bonus ZES, invece, è passato dai 2,1 milioni di euro del 2024, ai 68,9 milioni di euro del 2025, 73,5 milioni di euro per il 2026 e 28,7 milioni di euro per il 2027
Confermata la maxi-deduzione
Confermata anche la maxi-deduzione sul costo del lavoro, già vista nella scorsa Legge di Bilancio: si tratta dell’agevolazione, introdotta dal Dlgs n. 216/2023 attuativo della riforma fiscale, che prevede una deduzione IRPEF e IRES del costo del personale di nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato pari al 120%, che può arrivare al 130% per i rapporti di lavoro attivati con persone in condizioni di svantaggio (tra cui giovani, donne vittime di violenza, persone con disabilità)
Fringe benefit per chi si sposta
Sono previsti, poi, premi e fringe benefit per chi si sposta. Nella Manovra, per tre anni, è anche prorogata la tassazione agevolata per i redditi fino a 80mila euro dei premi di produttività fino a 3mila euro, al 5% anziché al 10%, e per il welfare aziendale, con il tetto di esenzione fiscale dei fringe benefit che sale da 258 euro a mille per tutti e a 2 mila per chi ha figli. Sui fringe benefit si interviene anche per un primo assaggio del piano casa richiesto da Confindustria: gli importi, infatti, saranno maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferirsi a oltre 100 chilometri da casa
Il taglio del cuneo fiscale
Presenti nella Manovra anche altre misure a favore dei lavoratori: confermato infatti il taglio al cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, che non vedranno quindi novità sostanziali sullo stipendio, al contrario dei lavoratori sotto la soglia dei 20mila euro. Per effetto del cambio di natura del bonus che dal prossimo anno diventa strutturale, questa fascia di contribuenti Irpef beneficerà di un lieve aumento in busta paga, pari a 119 euro annuali (circa 10 euro mensili)
Il bonus stipendi
Quest’anno il bonus stipendi equivale ad un taglio dei contributi Inps di 7 punti per i redditi fino a 25mila euro e 6 punti per chi guadagna tra i 25mila e i 35mila euro. Dal prossimo anno invece l’incentivo sarà rapportato al reddito stesso. Secondo le stime del Mef, il bonus oscillerà da un minimo del 4,8% per i redditi compresi tra i 15mila e i 20mila euro ad un massimo del 7,1% per i redditi annui sotto 8.500 euro