Reddito di Cittadinanza: scoperti 62mila truffatori. Sottratta allo Stato la cifra monstre di 665 milioni
Soni i dati pubblicati dalla Guardia di Finanza sulle truffe al Reddito di Cittadinanza dal 2019 fino alla sua abolizione. Su un totale di 75.910 controlli, truccando le carte, da quando il sussidio è entrato, risultano aver incassato fraudolentemente la cifra imponente di 665 milioni di euro oltre 62mila persone
COSENZA – Oltre 62mila indebiti percettori del Reddito di Cittadinanza per un danno alle casse dello Stato che supera i 665 milioni di euro. I dati pesantissimi dalle indagini della Guardia di Finanza, pubblicati dal Corriere della Sera, riguardano tutta una serie di truffe per riuscire a percepire illecitamente il sussidio introdotto dall’allora Governo Conte I (formato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega) tramite il Decreto-legge 28 gennaio 2019 e poi abolito dal Governo Meloni. Indagini, segnalazioni, incongruenze e incrocio di dati elaborati e sviluppati attraverso una serie di analisi mirate eseguite su disposizione del Comando Generale del corpo dal Nucleo speciale spesa pubblica, che sono state in grado di far emergere i cosiddetti “indici di rischio”, cioè dei campanelli d’allarme su soggetti che potevano aver incassato il sostegno senza averne diritto. I beneficiari sospetti sono stati poi segnalati ai vari reparti territoriali che hanno approfondito le indagini sulle singole persone con interventi mirati e selettivi.
Da Nord a Sud: oltre 75mila persone controllate
Alla fine è emerso che oltre 62 mila soggetti (il 79,55%), su un totale di 75.910 controlli, truccando le carte, da quando il sussidio è entrato in vigore 2019, risultano aver incassato fraudolentemente l’imponente cifra di 665 milioni di euro. Numeri pesantissimi di un fenomeno vastissimo che è quello delle truffe subite dallo Stato da Nord a Sud: tra aprile 2019 e il 31 dicembre 2023, quando il reddito di cittadinanza è stato definitivamente eliminato, sono stati erogati più di 34,5 miliardi di euro ad oltre 1,1 milioni di famiglie alle quali è andato un assegno medio mensile di 540,38 euro.
Reddito di Cittadinanza: il ruolo della criminalità organizzata
Se molti cittadini onesti hanno beneficiato dell’importante sussidio, inevitabilmente molti ne hanno approfittato illecitamente. Dietro alle truffe, si legge nell’approfondimento del Corriere della Sera, ci sono italiani che hanno materialmente incassato in nero il reddito, e non di rado si tratta di soggetti appartenenti ala criminalità organizzata. La Guardia di finanza ha individuato una regia unitaria in casi diversi, un’organizzazione che coinvolgeva centri di assistenza fiscale (Caf) e Patronati compiacenti che istruivano le pratiche falsificando i dati dei richiedenti.
Un fiume di denaro finito all’estero
Tantissimi poi i soldi che sono finiti all’estero e che difficilmente potranno fare ritorno anche perchè difficilmente si riuscirà a capire se si trattava di persone vere e/o comunque irreperibili. A tutto ciò si aggiunge la sentenza con la quale a luglio 2024 la Corte di giustizia europea ha bocciato il requisito di 10 anni di residenza chiesto dall’Italia agli immigrati extracomunitari per ottenere il reddito di cittadinanza, ed ha contestualmente affermato che di conseguenza non si può procedere penalmente nei confronti di chi ha presentato una dichiarazione falsa su questo elemento.
Truffe al Reddito di cittadinanza: i due casi più eclatanti
Tra le truffe più eclatanti c’è quella dalla procura di Milano grazie alle indagini della Guardia di Finanza di Cremona e di Novara che a metà 2022 portò all’arresto di 21 persone accusate di associazione per delinquere, truffa aggravata ed estorsione. Erano riusciti a mettere mano a oltre 20 milioni di euro, che potevano moltiplicarsi fino a 80mila, grazie a ben novemila domande di reddito false che erano già state presentate con la complicità di una società e di alcuni Caf di Milano. Tra questi, uno degli indagati si vantava in un video su Tik Tok mentre sventolava una montagna di banconote. Altra clamorosa truffa scoperta a Cesena: continuavano a prendere il sussidio nonostante la vincita di circa mezzo milione di euro a testa con le scommesse online.