Schizzano ancora i prezzi dei carburanti. Benzina e diesel mai così cari da agosto
Codacons "l’escalation senza sosta dei prezzi dei carburanti alla pompa rischia di avere effetti a cascata per consumatori e imprese e di frenare la crescita dell’economia nazionale"
COSENZA – Non si arresta la corsa dei prezzi dei carburanti alla pompa. Continuano ad aumentare le medie nazionali dei prezzi sulla scia del giro di rialzi rilevato ieri sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi. La benzina sfiora così quota 1,81 euro al litro in media nazionale self service (prezzo massimo dal 9 agosto), il gasolio invece supera quota 1,71 euro al litro (picco dal 28 agosto). Lo rende noto Staffetta Quotidiana aggiungendo che Tamoil ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Sulle autostrade, i prezzi sono in media pari a 1,9 euro al litro per la benzina self e a 1,82 per il gasolio self. Prezzi che lievitano ancora al servito:
Benzina: 1,940 euro/litro (compagnie 1,985, pompe bianche 1,852) e Diesel a 1,843 euro/litro (compagnie 1,888, pompe bianche 1,754). Stabile invece il Gpl con una lieve diminuzione dello 0,13%, fissandosi a 0,741 euro al litro. Sul fronte del metano, invece, si osserva una crescita del +0,87%, portando il prezzo medio a 1,435 euro al chilo.
Codacons “escalation dei prezzi senza sosta”
“L’escalation senza sosta dei prezzi dei carburanti alla pompa rischia di avere effetti a cascata per consumatori e imprese e di frenare la crescita dell’economia nazionale“. Lo afferma il Codacons, dopo i numeri di Staffetta Quotidiana che confermano l’allarme lanciato la settimana scorsa dalla stessa associazione dei consumatori. “Le ultime elaborazioni sui dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit portano il prezzo medio della benzina ai valori più alti da agosto 2024, con la benzina che al self vola a 1,81 euro al litro, mentre sulle autostrade in molti impianti la verde al self ha già ampiamente superato la soglia dei 2 euro al litro – denuncia il Codacons. “Rispetto a fine dicembre, un pieno costa costa agli automobilisti italiani in media oltre 2 euro in più“.
“L’allarme non riguarda solo i maggiori costi di rifornimento, ma anche gli effetti indiretti dei rincari alla pompa, che nel breve periodo rischiano di avere ripercussioni sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati, considerato che in Italia l’88% della merce viaggia su gomma. Il Mimit, anziché attaccare le associazioni come il Codacons che segnalano i rincari, farebbe bene ad intervenire perché una eventuale impennata dei carburanti alla pompa avrebbe effetti disastrosi per l’economia italiana, generando un aumento rilevante dei costi a carico di famiglie e imprese e una nuova spirale inflattiva” conclude il Codacons.