Spaccio di droga in Puglia, 21 arresti anche a Cosenza. Al vertice tre componenti di una stessa famiglia
Sono coinvolte persone vicine a una famiglia nota alle forze dell’ordine. All’operazione hanno preso parte circa 100 militari
LECCE – Colpo contro lo spaccio di droga tra Puglia e Calabria. I carabinieri di Taranto hanno arrestato 21 persone, 11 in carcere e 10 ai domiciliari, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Nel mirino un presunto sodalizio dedito al traffico e allo spaccio di droga.
Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Bari, Brindisi, Lecce, Foggia e Cosenza. Le indagini sono state condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Sono coinvolte persone vicine a una famiglia nota alle forze dell’ordine. All’operazione hanno preso parte circa 100 militari del comando provinciale di Taranto, personale del Nucleo Cinofili Carabinieri di Modugno e Potenza, dello Squadrone eliportato Cacciatori “Puglia” e del sesto Nucleo Elicotteri. L’operazione dei carabinieri ha disarticolato un’organizzazione guidata dal clan Leone di Taranto con base operativa al rione Salinella e contatti con le province di Bari, Lecce, Cosenza e Foggia. Tra le accuse associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla disponibilità delle armi. Complessivamente risultano indagate 55 persone. L’indagine partita a marzo del 2021, hanno spiegato gli inquirenti, ha seguito due filoni investigativi partite da Taranto e poi confluite nell’inchiesta della Dda di Lecce.
La gestione dello spaccio di droga in “famiglia”
C’erano tre componenti di una stessa famiglia, il padre e due fratelli, al vertice della presunta associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti sgominata dai carabinieri questa mattina tra le province di Taranto, Bari, Brindisi, Lecce, Foggia e Cosenza. Dall’attività investigativa dei militari sarebbe emerso il ruolo dei fratelli Cosimo e Vincenzo Leone, di 23 e 40 anni, “promotori ed organizzatori” dell’associazione. E del loro padre 64enne, Giovanni Leone, che li avrebbe aiutati nella gestione dei presunti traffici illeciti. Le indagini sono iniziate dopo il ritrovamento nel condominio dove viveva il 64enne di oltre un chilo di eroina, materiale per il confezionamento di droga, oltre cinquemila euro in contanti ed una cartuccia inesplosa calibro 380.
L’indagine è stata condotta attraverso intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali (oltre 30.000 comunicazioni), supportate da numerosi servizi di osservazione controllo e pedinamento, attuati anche mediante l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza posti sulle principali vie della città. Ad agosto del 2022, a seguito di un ulteriore arresto in flagranza per 250 grammi di cocaina, le forze dell’ordine hanno avviato un secondo filone investigativo. I due anni complessivi di attività investigativa, riferiscono gli inquirenti in una nota, “hanno permesso di accertare l’esistenza di un gruppo criminale, con una precisa distribuzione di ruoli e compiti tra gli appartenenti, molto attivo nella vendita di sostanze stupefacenti (prevalentemente eroina e cocaina)”. Il sodalizio si riforniva di droga anche nelle province di Brindisi e Bari.