Gestire il dolore con un occhio di riguardo al futuro: l’esempio degli sportivi
Nel mondo degli sporto competitivi, la gestione del dolore è una delle sfide più complesse che devono essere affrontate da atleti, allenatori e team medici
COSENZA – Nel mondo degli sporto competitivi, la gestione del dolore è una delle sfide più complesse che devono essere affrontate da atleti, allenatori e team medici. Tutto questo deriva da una sempre più importante necessità di bilanciare le prestazioni dell’atleta con la salute a lungo termine dello stesso: un ricerca continua che ha spinto allo sviluppo di nuove strategie al fine di affrontare il dolore senza compromettere l’integrità fisica della persona.
La ricerca scientifica e più, in generale la scienza, ha fatto si che a far capolino nel corso degli ultimi venti anni fossero sempre più soluzioni alternative rispetto ai metodi classici, con tutta una nuova serie di considerazioni da tenere a mente a tal proposito.
Quali sono i dati scientifici che le supportano? E quali, invece, le considerazioni di carattere etico? Scopriamo tutto quanto insieme all’interno di quest’articolo.
Succede a tutti ma agli atleti di più
Quella del dolore è un’esperienza comune per gli atleti; le lesioni acute e lo stress cronico, infatti, sono all’ordine del giorno per questo figure. Secondo uno studio realizzato dal prestigioso British Journal of Sports Medicine (2020) fino al 70% degli atleti professionisti di tutto il mondo durante la stagione sportiva sperimenta, almeno una volta, dolori di carattere muscoloscheletrico.
Per un atleta, gestire il dolore in modo efficace significa poter migliorare le prestazioni e diminuire anche il rischio di lesioni permanenti. Proprio per questo sempre più fondi sono stati immessi all’interno dei mercati che trattano soluzioni a questo problema, con un’occhio di riguardo per le soluzioni naturali alla questione. Dai farmaci ai principi attivi che fuoriescono da un prodotto MagicVaporizers, le soluzioni sono molteplici.
Tradizionalmente all’interno del contesto sportivo, il trattamento del dolore passa attraverso l’utilizzo dei cosiddetti farmaci anti-infiammatori non steroidei (noti anche con la sigla di FANS, o di analgesici.
Parliamo principalmente di farmaci da banco che sono molto comuni anche all’interno della vita di tutti i giorni e che, quindi, hanno un lungo percorso di studi alle spalle. Il problema è che la combinazione di questi farmaci viene con limitazioni significative: rischio di dipendenza, effetti collaterali più o meno gravi in base alla persona e, soprattutto, problemi gastrointestinali sul lungo periodo.
Molto più sicuro, invece, si è dimostrato l’approccio naturale derivante dall’utilizzo del CBD, un composto non psicoattivo derivato dalla cannabis. Il CBD, infatti, è emerso come una valida alternativa secondo diverse ricerche scientifiche, risultando un potente antinfiammatorio e analgesico che è privo degli effetti collaterali tipici dei FANS.
Tra le altre cose, è stato dimostrato come il CBD sia efficace non soltanto dal punto di vista fisico ma anche dal punto di vista psicologico! Questo principio attivo, infatti, è dimostrato che sia in grado di aiutare nella gestione dell’ansia: un fattore spesso correlato a quello che siamo soliti chiamare “dolore cronico”.
Una soluzione decisamente meno invasive di quelle che sono conosciute come le tecniche avanzate: le iniezioni con ecografia guidata di corticosteroidi o di anestetici locali, ad esempio, offrono un sollievo immediato e mirato ma non si possono eseguire su lunghi periodi di tempo per evitare di sovraccaricare fegato e reni!
Tra innovazione e natura
Con l’avvento di tante e diverse tecnologie, la gestione del dolore negli atleti si è veramente rivoluzionata nel corso degli ultimi anni. Sempre più dispositivi non invasivi hanno fatto capolino nel presente di molti, grazie alla loro efficacia e a grazie alla riduzione dei rischi solitamente associati.
La terapia tramite stimolazione nervosa elettrica transcutanea, o TENS, è un perfetto esempio di ciò: parliamo di una pratica che si può effettuare tramite un comodo dispositivo portatile che ha lo scopo di stimolare i nervi periferici attraverso impulsi elettrici per ridurre il dolore! La crioterapia (da non confondere con l’ibernazione) e, più in generale, le terapie termiche anche riescono a ridurre il dolore e/o a contenere i livelli di infiammazione, andando a ridurre i marker associati del 25% rispetto al tradizionale riposo passivo.
In questo contesto ci sono anche rimedi di carattere naturale e olistico: agopuntura e digitopressione, ad esempio, fanno esattamente questo derivando le pratiche dalla medicina tradizionale cinese, con tanto di revisioni sistematiche da parte di importanti riviste di settore a sottolineare la capacità di ridurre il dolore articolare e muscolare di oltre il 40%.
Sopra abbiamo parlato del CBD ma questo non è l’unico tipo di composto che è in grado di aiutare il corpo umano a gestire meglio il dolore: zenzero e curcumina, ad esempio, non solo soltanto delle comode spezie ma sono anche sostanze con capacità anti infiammatorie notevoli, a cui magari associare pratiche meditative legate alla mindfulness per migliorare la tolleranza allo stress!