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Petizione contro l’autonomia, Loiero: «Nord vuole secessione, dobbiamo impedirlo»

Agazio Loiero 1

LAMEZIA TERME (CZ) – “Calderoli è andato avanti come ha fatto sempre nella sua vita politica perché lui è stato relatore della Devolution e ha fatto quella legge che ha chiamato porcata. Questa è una secessione del Nord fatta proprio dai ricchi. I tributi, come ha detto Zaia, una regione forte se li vuole trattenere al 90 per cento, facendo così viene a mancare tutta la parte perequativa statale a favore delle zone deboli. Questo è il nocciolo, una cosa che sconvolge l’unità del Paese”.

Lo ha detto l’ex ministro ed ex presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero nel corso di un incontro a sostegno della raccolta delle cinquantamila firme necessarie per portare in Parlamento la proposta di modifica degli articoli 116, terzo comma e dell’articolo 117 della Costituzione, volta a garantire l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti nell’intero Paese “messe in pericolo” dal progetto di Autonomia differenziata.

“Non dimentichiamo – ha aggiunto Loiero – che l’unità è sancita dall’articolo 5 della Costituzione, in cui si dice: l’Italia, è una e indivisibile. Così invece viene divisa. Più ancora di quanto non lo sia già adesso. E quindi solo questa nostra iniziativa può fermarla. Abbiamo con noi 120 costituzionalisti che hanno firmato contro questo disegno di legge. L’Università Cattolica di Milano è contro. Non tutti quelli del Nord sono a favore perché capiscono che si spezza la società italiana più di quanto non sia spezzata”.

In videocollegamento è intervenuto il costituzionalista Massimo Villone, promotore e primo firmatario della petizione, che ha parlato di una “proposta senza nessuna colorazione partitica. La nostra proposta può arrivare al dibattito in Aula che in termini parlamentari fa veramente la differenza. Il vero rischio per l’unità del Paese, per l’uguaglianza dei diritti – ha detto – non è primariamente nel disegno di legge Calderoli, che ha iniziato il suo percorso parlamentare con la presentazione in Senato. Il ddl non dice quale autonomia, a chi, a quali costi, in quale materie, è una legge generale attraverso la quale si darà un’autonomia differenziata e sarà concessa con un’altra successiva legge su iniziativa della Regione e su basi differenti. E questo rende il disegno di legge pericoloso”.

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