ROMA – E’ battaglia di dati in merito agli aspetti geologici e di sicurezza del progetto del Ponte sullo stretto di Messina: ricercatori e tecnici si sono confrontati oggi a Roma, in Senato, nell’incontro organizzato dalla senatrice a vita Elena Cattaneo. “Il ponte sullo Stretto di Messina potrebbe resistere a un terremoto come quello dell’Aquila o al peggiore scenario immaginabile?”, ha chiesto la senatrice ai ricercatori e ai tecnici, osservando che “sono doverose risposte che poggino su solide basi scientifiche”. “Vogliamo capire i dati – ha aggunto – per comprenere meglio un’opera che riguarda tutti.
Pareri divergenti degli esperti sulla sicurezza sismica
L’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha sottolineato che il progetto definitivo del ponte è frutto di un lavoro internazionale guidato da team italiani. Tuttavia, le opinioni degli esperti sulla vulnerabilità sismica sono state diverse:
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Carlo Doglioni, geologo della Sapienza Università di Roma, evidenzia la presenza di tre sistemi di faglie nello Stretto: Stretto di Messina, Scilla e Capo Peloro, sottolineando la necessità di ulteriori studi per perfezionare il progetto.
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Gianluca Valensise, sismologo INGV, afferma che non vi sono evidenze storiche di terremoti molto forti in quest’area e che esistono limiti fisici alle magnitudo possibili.
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Iunio Iervolino, ordinario di Tecnica delle costruzioni, ricorda che il ponte si progetta considerando lo scenario peggiore, poiché non è possibile prevedere l’accelerazione massima di un terremoto.
Innovazione tecnologica e resistenza ai venti
Il Ponte sullo Stretto di Messina è progettato con una campata unica di 3,3 chilometri, una vera impennata tecnologica secondo Federico Mazzolani, emerito di Tecnica delle costruzioni. Gli esperti concordano sul fatto che le strutture siano progettate anche per resistere ai venti, come confermato da Giorgio Diana, emerito del Politecnico di Milano e direttore della galleria del vento Cirive.
Tuttavia, per garantire massima sicurezza, alcuni specialisti come Mario de Miranda, ingegnere esperto di ponti e grandi strutture, raccomandano di riesaminare il progetto, eseguire tutte le prove necessarie e attendere i risultati prima della realizzazione.
Oltre a terremoti e vento, gli esperti hanno discusso l’importanza di considerare maremoti, correnti marine e impatto ambientale durante la progettazione del ponte. La struttura, se realizzata, potrebbe diventare un modello internazionale di ingegneria civile, combinando sicurezza, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, rafforzando il ruolo dello Stretto di Messina come nodo strategico per trasporti e collegamenti ferroviari.
Dibattito politico e tecnico: importanza della trasparenza
La senatrice Elena Cattaneo ha evidenziato l’importanza di basare le decisioni su solide basi scientifiche e di fornire dati chiari ai cittadini: “Vogliamo capire i dati per comprendere meglio un’opera che riguarda tutti.” Il confronto tra ricercatori, ingegneri e istituzioni mira a garantire che il Ponte sullo Stretto di Messina non solo rappresenti un traguardo tecnologico, ma sia anche sicuro dal punto di vista sismico e ambientale.
Minasi e Potenti: “Noti scienziati confermano sicurezza del Ponte”
“Oggi abbiamo assistito alle presentazioni di noti scienziati e progettisti che hanno testimoniato l’assoluta fattibilità tecnica di questo progetto. Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta il massimo degli standard progettuali a livello nazionale e internazionale”. Lo affermano, in una dichiarazione, i senatori della Lega Tilde Minasi e Manfredi Potenti.
“È il risultato di un lavoro – aggiungono – condotto da un grande team internazionale, a guida italiana, composto da autorevoli studiosi e istituzioni scientifiche del mondo e annovera tra i partecipanti leader mondiali nella progettazione di ponti sospesi e nella realizzazione di grandi opere. I comportamenti sismici e le analisi di scenario sono stati studiati e presi in considerazione, attestando la solidità e i margini di prudenza delle scelte progettuali”. “Ringraziamo – dicono ancora Minasi e Potenti – la senatrice a vita Elena Cattaneo, promotrice di questo evento svoltosi oggi al Senato, diventato un alto momento di confronto tecnico-scientifico sul Ponte sullo Stretto”
