Neanche un mese di mandato e già arrivano le prime gatte da pelare per il sindaco di Amantea, Mario Pizzino, dopo l’arresto di un consigliere di maggioranza del Comune.
AMANTEA (CS) – La giunta comunale guidata dal neoeletto sindaco Mario Pizzino al momento tace, ma la bufera che si è abbattuta questa mattina sulla politica di Amantea potrebbe cambiare gli assetti. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto le dimissioni del primo cittadino ed in particolare Francesca Menichino: “La verità è come un fiume in piena, non la puoi fermare. E la verità rende giustizia. Oggi 21 luglio è finita la farsa ad Amantea. Ve lo avevamo detto che sarebbe durata pochissimo. Durante il primo consiglio comunale alle domande su La Rupa e sullo svolgimento della campagna elettorale il sindaco Mario Pizzino rispondeva così. Ovviamente noi del M5s non abbiamo convalidato questi eletti e abbiamo chiaramente detto il perché! Oggi sono stati arrestati La Rupa Franco e Socievole Marcello. Il sindaco deve lasciare la sua poltrona se vuole salvare la nostra città da un altro scioglimento. Lo faccia subito e chieda scusa ad Amantea per questo ulteriore dramma arrecato alla nostra Città!”.
DICHIARAZIONE DEL SINDACO DOPO GLI ARRESTI
“Esprimo, a nome dell’intero esecutivo, vicinanza al consigliere Marcello Socievole per la vicenda che nelle scorse ore lo ha visto coinvolto in un’operazione condotta dalla Procura della Repubblica di Paola. Siamo garantisti e siamo convinti che le forze dell’ordine e la magistratura compiranno in piena autonomia il proprio lavoro. Come sindaco e come cittadino posso affermare che Marcello è un imprenditore serio e qualificato, inserito nel tessuto sociale, sportivo e dell’associazionismo della comunità che, certamente, saprà far valere le sue posizioni. Dal punto di vista istituzionale quanto accaduto non inficia l’impegno profuso nell’azione di governo della città.
Come primo cittadino, di concerto con gli altri componenti della giunta e insieme ai consiglieri eletti, ritengo corretto ritirare le deleghe all’amico Marcello, per consentirgli di affrontare al meglio, e con le mani libere, questo delicato passaggio, attendendo da questo punto di vista le decisioni che egli stesso intenderà adottare. Io e la mia squadra siamo concentrati nell’azione di governo di Amantea, dal centro alle periferie, soprattutto nel ricostruire l’aspetto umano di una società che chiede solo di rialzarsi. In una fase storica complessa e difficile: il dissesto è una piaga che affrontiamo a testa alta, potendo contare sull’impegno e sulla passione di tutti. Ci siamo proposti con un progetto politico chiaro, indirizzato alla legalità e alla trasparenza. Sono queste le due direttrici che segnano il nostro cammino, oggi come in futuro, nel rapporto con la comunità e con le nuove generazioni, linfa vitale della società. L’onestà è il nostro credo”.
I trascorsi ‘giudiziari’ di Franco La Rupa
Franco La Rupa, ex sindaco di Amantea (Cs) ed ex consigliere regionale, arrestato questa mattina dai Carabinieri per voto di scambio insieme con il consigliere comunale Marcello Socievole, è un personaggio noto in Calabria per i suoi trascorsi politici e giudiziari. La Rupa infatti è stato coinvolto in diverse operazioni, tra cui “Nepetia” nel 2007, che lo vide però poi assolto dall’accusa di collusione con le cosche mafiose della zona. Poi fu la volta dell’operazione “Omnia“, in cui La Rupa fu accusato di aver consegnato al boss di Cassano allo Ionio, Antonio Forastefano, la somma di 15.000 euro in cambio di un pacchetto di voti che sarebbero stati fondamentali per la sua elezione a consigliere regionale nel 2005. La Rupa venne condannato a 5 anni, in primo grado. La Corte d’Appello di Catanzaro lo condanno’ poi ad una pena di 4 anni, ma la Cassazione ha poi annullato, con rinvio, la condanna.
Marcello Socievole, l’altro arrestato, consigliere comunale di maggioranza, e’ invece un imprenditore attivo nel campo degli arredamenti, molto noto nella zona. Gia’ consigliere comunale nelle passate legislature, e’ anche il presidente della locale squadra di calcio.