“Mamma” Rai fa un po’ di pasticci, di quelli seri: invece di apprezzare la terra calabra racconta notizie false smentite dalla magistratura. Insieme al sindaco tuonano il consigliere regionale Aieta e il Governatore Oliverio
CETARO (CS) – Il cronista o i cronisti in questione avrebbero il vizietto, considerato che sembra sia stata tirata in ballo non solo la nave dei veleni già “sepolta” con le sue menzogne smentite dalla magistratura, ma avrebbero fatto “tappa” anche a Longobardi parlando di un “famigerato” autovelox che non perdona tanto che la Rai avrebbe rilevato il numero più alto di autovelox generando molte polemiche tra gli automobilisti e a Paola dove, invece di parlare del santo paolano famoso in tutto il mondo avrebbe optato per il ricordo della cattura del latitante messicano Ruvalcaba Tomas Jesus Yarrington su cui pendeva una taglia da 15 milioni di pesos. Un trattamento non appartenente alla serie dei “guanti bianchi” che ha fatto infuriare e non poco i cosentini e i calabresi considerato che ad alzare il telefono e a chiamare i vertici Rai ci ha pensato il governatore Oliverio
Le dichiarazioni del sindaco di Cetraro Angelo Aita
«Grazie RAI per aver mortificato la dignità di una città diffondendo immagine e notizie,durante il giro d’Italia, false e smentite dalla magistratura . Nessuna nave dei veleni a Cetraro. Un servizio vergognoso fatto con premeditazione che non può passare innosservato.
Immediata è stata la reazione da parte di tanti concittadini ,Consiglieri Comunali e Assessori che ringrazio. Ho convocato per domani un vertice urgente con tutte le forze politiche della città per discutere sulle gravissime dichiarazioni esternate dai commentatori del Giro d’Italia su Rai2.
È un fatto grave che va respinto con fermezza , senza sotterfugi e tentennamenti. Abbiamo costruito tanto in questa città e lo abbiamo fatto proprio per scrollarci di dosso un peso durato tanti anni. Cetraro è bellezza, cultura , tradizioni e non può essere assolutamente portata alle cronache per fatti smentiti nel recente passato Chiedo, inoltre, che il Presidente Oliverio e tutta la Deputazione calabrese faccia sentire il proprio sdegno».
L’intervento del Consigliere Regionale Giuseppe Aieta
«La Rai ripari il danno che ha pesantemente inferto al Tirreno cosentino durante le riprese del Giro d’Italia. Sono certo che il Governatore della Calabria e i Parlamentari calabresi di ogni colore assumeranno un’azione di protesta comunicando al management Rai che la vicenda della nave dei veleni è stata archiviata dalla Procura Nazionale Antimafia nel 2010 dichiarandola una bufala di un pentito di Ndrangheta».
E il presidente Oliverio parte alla carica e alza il telefono: «Uno sfregio per questa terra»
A seguito del servizio giornalistico della Rai nell’ambito del Giro d’Italia nel quale è stata data notizia del ritrovamento di una nave dei veleni nelle acque antistanti a Cetraro, il consigliere regionale, già sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, ha subito informato il presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha immediatamente contattato i vertici Rai al fine di rettificare le notizie infondate sul mare di Cetraro.
«Ho parlato con i responsabili del servizio Rai del Giro d’Italia – ha dichiarato Oliverio – chiedendo una immediata rettifica delle notizie che hanno riguardato una vicenda archiviata dalla magistratura antimafia ormai molti anni fa. Il Giro d’Italia, che è un veicolo di promozione del territorio – e per questo sostenuto dalla Regione Calabria – non può trasformarsi in uno sfregio per questa terra tra l’altro riportando notizie smentite dagli organi giudiziari e ormai datate negli anni. Sarebbe stato opportuno, invece, parlare di Cetraro ed esaltare il riconoscimento della Bandiera Blu ottenuto proprio qualche giorno fa. Cetraro, infatti, si pone tra le mete turistiche più importanti della nautica internazionale come il riconoscimento ottenuto dimostra».
«Così come confermatomi degli organizzatori del Giro d’Italia – conclude Oliverio – attendo fiducioso una rettifica riparatoria di un danno arrecato ad una splendida località turistica calabrese qual è Cetraro».
Anche il senatore del Pd Ernesto Magorno protesta per la citazione nel servizio della nave dei veleni. «Informerò subito il governo – dice – della vergognosa telecronaca fatta oggi in occasione della tappa calabrese del Giro d’Italia: il passaggio della Carovana rosa lungo la costa tirrenica cosentina, infatti, è stato commentato evocando la vicenda delle navi dei veleni. E’ stata fornita, però, un’informazione non solo parziale ma assolutamente non veritiera, dal momento che il caso – nell’ormai lontano 2009 – è stato archiviato dalla Procura nazionale Antimafia presieduta all’epoca da Piero Grasso: non si trattava di un relitto carico di scorie bensì di una nave passeggeri. Risulta, dunque, inaccettabile la ricostruzione e il racconto che sono stati fatti nel corso della cronaca dell’evento sportivo – continua –; è stato inferto un danno di immagine grave alla Calabria e in particolare alle comunità del litorale tirrenico cosentino, del quale la Rai sarà chiamata a rispondere in tutte le sedi. A partire dal Parlamento, che sarà investito della vicenda da un’interrogazione che mi appresto a presentare per chiedere come sia possibile che il servizio radiotelevisivo pubblico scada nella disinformazione e nei più retrivi luoghi comuni, finanche nel resoconto di eventi sportivi».