Screening Nutrizionale e Oncologico: le campagne di prevenzione di Avis Provinciale
E’ stato avviato nel mese di febbraio, in collaborazione con l’Associazione Scientifica Biologi Calabresi, un progetto di Screening Nutrizionale gratuito per i donatori di sangue della provincia di Cosenza.
COSENZA – Nell’ottica di proseguire nei programmi di prevenzione sanitaria a favore dei donatori che Avis Provinciale ha intrapreso già da mesi in diversi campi medici, l’Associazione Scientifica Biologi Calabresi ha intrapreso questo progetto con Avis Provinciale. L’ABSC è un’associazione scientifica senza scopo di lucro che ha lo scopo di riunire e coordinare i biologi presenti sul territorio calabrese All’interno tra i gruppi di lavoro previsti nell’associazione vi è quello che raggruppa i Biologi Nutrizionisti, impegnati nell’identificazione dei fabbisogni nutrizionali nell’individuo in condizioni fisiologiche e patologiche accertate al fine di elaborare diete personalizzate.
Per tutti coloro che si prefiggono di donare gil sanue, seguire un’alimentazione sana è un passaggio indispensabile per preparare al meglio l’organismo alla donazione. Una sana alimentazione, infatti, dovrebbe essere alla base delle scelte nutrizionali di tutti, a prescindere che si decida o meno di diventare donatori di sangue. Ma nel caso del donatore il suo atto rappresenta un grande atto d’amore gratuito che necessita però un atteggiamento responsabile verso la società in cui si vive, poiché è un gesto che solo le persone sane possono compiere.
La salute è un inesauribile fonte di ricchezza, tanto per se stessi quanto per il prossimo e va perseguita attraverso abitudini alimentari corrette. Ad un’associazione come Avis, quindi, tocca anche fare buona informazione su benessere e qualità della vita e sulla necessità, per poter donare il sangue, di una indispensabile corretta nutrizione. Il progetto di prevenzione in questione vuole quindi avere come obiettivo principale quello di promuovere nei donatori un corretto stile di vita attraverso una sana alimentazione e giuste conoscenze delle tematiche legate alla nutrizione.
In realtà i donatori italiani sono risultati, in alcune indagini statistiche a livello nazionale, i maggiori sostenitori del mangiar sano, consapevoli di fare un grande gesto di solidarietà che allo stesso tempo li aiuta a prendersi cura della propria salute. Infatti, chi meglio conosce le proprietà nutrizionali degli alimenti e conseguentemente adotta una dieta più equilibrata e attenta e, se possibile, un costante esercizio fisico, ha cuore la propria salute e gode di uno stato di benessere costante.
Una di queste indagini è stata condotta dalla stessa Avis, in collaborazione con la Nutrition Foundation of Italy, in occasione dell’ultimo EXPO nella città di Milano, con l’obiettivo di incoraggiare la gente (famiglie, bambini e giovani, donatori e non) a perseguire una corretta nutrizione, promuovendo semplici “regole d’oro”, focalizzando l’attenzione nei confronti della salute, invitando ed educando il pubblico ad avere uno corretto stile di vita.
Nei documenti finali dell’indagine si legge che “I donatori, uomini e donne di tutte le fasce d’età hanno dimostrato di conoscere meglio le giuste abitudini alimentari e di mantenere nella quotidianità scelte a favore del benessere fisico. Ma un punto in più va alle donatrici perché prestano maggiore attenzione all’apporto calorico, con la tendenza a evitare cibi eccessivamente energetici (39% rispetto al 32% dei donatori maschi e al 36% delle non donatrici). Inoltre, dichiarano di avere un occhio di riguardo per il sale aggiunto ai cibi, cercando di utilizzare al suo posto le spezie (23% vs 12% degli uomini, donatori e non donatori) e affermano di consumare regolarmente frutta e verdura (52% rispetto al 48% degli uomini e al 40% dei non donatori di entrambi i sessi). I risultati sono positivi anche per la propensione a praticare attività fisica: i donatori hanno, infatti, affermato di camminare, correre e/o andare in bicicletta e lo fanno più frequentemente dei non donatori.”
Questo punto tocca una delle criticità più rilevati per quanto l’esercizio fisico, che purtroppo vede il nostro Paese tra i meno “attivi” d’Europa. Secondo uno studio condotto tempo fa da Eurobarometer, infatti, l’Italia si colloca al quarto posto per sedentarietà nell’Unione Europea. Un triste primato che ci pone di fronte alla necessità di studiare nuove strategie d’intervento, in primis attraverso campagne informative sui rischi per la nostra salute. In tal senso, va fatto ogni sforzo per favorire l’individuazione di nuove politiche di prevenzione, pianificazione ed educazione.
I donatori sembrano caratterizzati da conoscenze migliori sulla relazione tra stile di vita e salute, e da una migliore “messa in pratica” delle informazioni possedute. Questi aspetti favorevole riguardano soprattutto la popolazione femminile, ma anche i donatori maschi raggiungono, complessivamente, punteggi superiori rispetto ai non donatori. La struttura dell’indagine, di natura osservazionale, non consente purtroppo di stabilire se siano le persone con maggiore attenzione alla salute (e maggiori competenze al proposito) a partecipare maggiormente a programmi di donazione o se, al contrario, sia la permanenza nell’ambiente della donazione a migliorare le conoscenze e lo stile di vita delle persone; emerge tuttavia nel complesso l’impressione che programmi mirati di educazione e di formazione dei donatori, già caratterizzati da una maggiore attenzione a questi temi, possa trovare un terreno fertile, e consentire ulteriori miglioramenti del loro stile di vita. Vi è poi la consapevolezza che la promozione della donazione di sangue come atto volontario e responsabile può produrre benefici che vanno al di là dell’ambito delle trasfusioni, anche coinvolgendo la difesa della salute come un’attitudine individuale e collettiva.
È opportuno, infatti, che l’Avis sia impegnata non solo nella sensibilizzazione alla solidarietà, ma anche nella diffusione di buone pratiche che si esprimono nel mangiare sano, vivere in forma e in modo attivo.
Le visite verranno svolte da biologi nutrizionisti dell’ASBC che visiteranno le donatrici e i donatori che si trovano ad aver bisogno di consigli e indicazioni terapeutiche per raggiungere uno stato di forma ottimale che permetta loro di poter donare sempre e senza alcun problema.
Le prime due giornate del 2019 hanno interessato in questo mese di febbraio le Avis Comunali di Corigliano C. e di Rossano Calabro.
Il progetto coinvolgerà, nel corso del 2019, tutte le Comunali della provincia di Cosenza e, alla luce del fatto che solo prevenzione rappresenta un vero e proprio salvavita, proseguiranno anche quest’anno, gli Screening Oncologici gratuiti per le donatrici Avis, attraverso consulenza, visite specialistiche e indagini diagnostiche a cura del dott. Sisto Milito, specialista in oncologia e Dirigente medico dell’ASP di Cosenza. Dopo le giornate organizzate nel 2018 presso 10 Comunali Avis, le prime giornate di prevenzione senologiche del 2019 sono state effettuate nel mese di febbraio presso le Comunali di Spezzano Albanese e di Lungro e, nel mese di marzo, verrà interessata la Comunale Avis di Colosimi.