Dissesto al Comune di Belvedere Marittimo, sindaco: “non si poteva evitare”
Il sindaco del centro tirrenico Vincenzo Cascini: “è stata solo questa amministrazione in carica ad affrontare con serietà e coraggio i mali dell’Ente”
BELVEDERE MARITTIMO (CS) – “Un inutile accanimento terapeutico non avrebbe portato giovamento a nessuno”. Il sindaco di Belvedere in una nota entra nel merito della dichiarazione di dissesto del Comune: “Il decreto Milleproproghe, ancora in fase di approvazione, non dice affatto che poteva essere evitata la dichiarazione di dissesto al contrario, se la norma dovesse restare invariata, consacrerebbe la legittimità dell’operato dell’amministrazione”.
“E’ stata solo questa amministrazione in carica – prosegue – ad affrontare con serietà e coraggio i mali dell’Ente; un inutile accanimento terapeutico non avrebbe portato giovamento a nessuno. Il decreto mille proroghe non ha eliminato il metodo di contabilità semplificato, ma ha obbligato i Comuni ad adottare il metodo di contabilità ordinario, (cioè quello applicato dal Comune di Belvedere) dando la possibilità di ripianare esclusivamente il disavanzo derivante dall’applicazione del metodo ordinario”.
“In parole povere e comprensibili a tutti – prosegue il primo cittadino – anche ai “leoni del web”, che riscopriamo oggi saccenti economisti, significa questo. Il Comune deve restituire un prestito risalente nel tempo di 5 milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti (si, proprio a quella Cassa che, per questo motivo, ha negato l’ulteriore mutuo richiesto per l’acquisto del Castello); 5 milioni di euro per debiti fuori bilancio, 600.000 euro per giudizi pendenti; 2 milioni di euro per entrate vincolate utilizzate per spese correnti. Su tali poste di Bilancio – aggiunge – il decreto mille proroghe, non prevede nessuna deroga per il ripiano del disavanzo”.
Pertanto, dice Cascini: “anche se si fosse adottata la possibilità concessa dal mille proroghe, il Comune avrebbe avuto comunque un notevole disavanzo che sarebbe stato pressoché impossibile ripianare con i mezzi ordinari. Si ricorda che la Corte dei Conti ha già dichiarato inapplicabile la possibilità di compensare il Fondo anticipazioni di liquidità nel Fondo crediti di dubbia esigibilità, per cui si sarebbero dovuti reperire ulteriori 5 milioni di euro qualora non fosse stato dichiarato il dissesto. Si ricordano ancora le riscontrate difficoltà di cassa: non c’è liquidità per pagare i debiti e le spese correnti di ordinaria e straordinaria amministrazione, con anticipazione di tesoreria già utilizzata e rischio anche per gli stipendi dei dipendenti”.
Tra l’altro, aggiunge Cascini, “il Comune non avrebbe potuto comunque contrarre mutui a causa delle numerosissime segnalazioni in Banca d’Italia causate dall’ammontare elevato di passività non pagate. Si ricorda inoltre che al Comune, a seguito della iscrizione presso il CRIF di Banca d’Italia, è stato negato persino un semplice leasing per l’acquisto di una Panda. Purtroppo – lamenta Cascini – non si perde occasione per disinformare i cittadini, ma si continua ad alimentare sterili allarmismi finalizzati soltanto a creare inutile panico e tentare altresì di screditare quanti hanno ricevuto la fiducia dagli elettori. Le problematiche che affliggono Belvedere Marittimo sono state affrontate con determinazione e serietà dall’attuale Amministrazione, che, tra tante difficoltà, sta già raggiungendo – conclude – i primi risultati relativi a progetti approvati e di imminente realizzazione”.