Chiusura centrale Mercure, il no di sindaci, imprese e lavoratori: «danno all’economia»

L'appello ad Occhiuto: «la centrale a biomasse porta un significativo indotto economico al territorio e non è un danno per l'ambiente»

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LAINO BORGO (CS) – I sindaci, le organizzazioni sindacali, le imprese e i lavoratori del Consorzio, a difesa della Centrale del Mercure risorsa per l’economia del territorio, capace di coniugare lavoro e ambiente. Preoccupati per la volontà di chiusura dell’impianto espressa dal Presidente della Giunta Regionale.

“Apprendiamo dai social la volontà del Presidente della Regione Calabria di decretare la chiusura della Centrale a biomasse del Mercure. Nei fatti la Giunta Regionale ha proceduto con la delibera del 27 luglio u.s. all’approvazione del Piano del Parco del Pollino al termine di un iter durato diversi anni, la cui conclusione necessita anche dell’approvazione da parte della Regione Basilicata. Stigmatizziamo un metodo fatto di totale mancanza di confronto, finanche di informazione preventiva verso le Istituzioni locali e le Organizzazioni Sindacali.

La scelta annunciata a mezzo profilo Facebook ci lascia basiti anche nel merito, proseguono in una nota – rappresentando uno schiaffo al lavoro svolto in questi anni ai diversi livelli istituzionali e sindacali.

La riapertura dopo anni e alterne vicende della centrale del Mercure, la cui nascita precede l’istituzione del Parco, è stato un obiettivo perseguito dalle Istituzioni locali e dalle Organizzazioni Sindacali, convinti che lavoro e ambiente possano essere coniugati.

In questi anni grazie all’accordo di compensazione sottoscritto al Mise nel 2014, si sono garantiti ai Comuni del Parco ristori economici ammontanti a circa due milioni di euro annui, è stato costituito a tutela dell’ambiente un Osservatorio Ambientale che con collaborazioni accademiche ha effettuato un attento monitoraggio delle emissioni rilasciate e della salubrità dell’area, i cui risultati sono confortanti.

Si sono assunte importanti iniziative per la promozione dell’occupazione, favorendo la creazione di una filiera corta per l’approvvigionamento delle biomasse, che ha creato un indotto economico significativo per le comunità coinvolte, con una occupazione complessiva generata che raggiunge le trecento unità.

Le ventuno imprese del Consorzio hanno realizzato investimenti in attrezzature per oltre 50 milioni e sarebbero costrette al fallimento e al licenziamento delle maestranze impiegate in caso di chiusura dell’impianto. In questi anni le attività turistiche, agricole, ambientali hanno convissuto con l’impianto, senza generare problemi di rilievo.

Siamo sempre stati convinti che la cultura del no e un ambientalismo esasperato siano una delle cause delle difficoltà in cui si trova il paese, vittima di una dipendenza energetica che sta creando tanti danni al tessuto produttivo.

Siamo convinti che gli sforzi di tutti e di ciascuno debbano essere rivolti alla creazione di occupazione e sviluppo, in una regione che ha gravissimi problemi, non certo alla cancellazione di decine e decine di posti di lavoro con un atto amministrativo.

Al Presidente Occhiuto – concludono – chiediamo di partecipare direttamente anche nella qualità di assessore all’ambiente al Tavolo Mercure, prontamente convocato dalla Presidente f.f. del Parco avv. Valentina Viola per lunedì 07 agosto alle ore 10,30, convinti di poter rappresentare le tante ragioni a supporto delle nostre posizioni e convinti che ogni posto di lavoro debba essere difeso”.

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