Cleto: le chiavi del castello sotto un sasso, capogruppo della minoranza scrive al Prefetto
Giuseppe Filice, capogruppo della minoranza presso il comune di Cleto, ha scritto al prefetto di Cosenza in merito alla gestione e custodia del castello di Savuto
CLETO (CS) – Il consigliere comunale di minoranza presso il comune di Cleto, Giuseppe Filice racconta di essersi recato, nel tardo pomeriggio dello scorso 5 gennaio, verso le ore 18.15, all’ingresso del cancello del castello della frazione Savuto per recuperare, sotto un sasso, un mazzo di chiavi con cui si aprono gli ingressi del maniero. Nella lettera indirizzata al Prefetto di Cosenza, Filice spiega che “dopo averlo trovato, ha aperto e richiuso il cancello d’ingresso, documentando l’accaduto con un video”.
Nella serata, a mezzo pec, ha informato del fatto il Sindaco Armando Bossio, la Stazione Carabinieri di Aiello Calabro e la Soprintendenza mettendo a disposizione le chiavi recuperate.
“Lo scrivente, nelle circostanze di tempo e di luogo, ha avuto modo di appurare – scrive Filice – che una chiave apriva il lucchetto del cancello principale e le altre probabilmente servono per accedere a tutti gli altri ambienti del castello, dove non è stato fatto alcun accesso, e dove, all’interno degli stessi, ci sono beni mobili di proprietà del comune di Cleto. L’abitudine di custodire il mazzo di chiavi sotto un sasso in prossimità del cancello sembra che sia invalsa da tempo e che più persone ne fossero a conoscenza. In siffatto modo, le persone che conoscevano il nascondiglio potevano accedere liberamente al castello e\o far accedere terzi”.
“Grave se si considera che l’accesso è a pagamento”
“La circostanza assume connotati ancora più gravi se si considera che l’accesso al castello è a pagamento e che il relativo incasso dovrebbe essere versato nelle forme di legge nelle casse comunali”. Filice scrive che purtroppo “a tale ultimo proposito nutre molte perplessità, perchè il Comune di Cleto non esercita alcun controllo sulla vendita dei tickets che vengono effettuati da qualche associazione e\o dai ragazzi del servizio civile.
In altri termini non ci sono atti amministrativi che regolano tutto il procedimento e, cosa molto grave, non sembra che ci siano adeguati controlli: non è chiaro chi vende i tickets, chi trattiene il denaro, chi lo versa nelle casse comunali e se fa il rendiconto così come non è chiaro chi avrebbe dovuto custodire le chiavi degli accessi, lasciate sotto un sasso.
Il sindaco sebbene informato via pec – conclude il consigliere – anche a mezzo whatsapp non ha ritenuto ricontattare lo scrivente”.