Il Moscato passito di Saracena amato dai Papi. Unico al mondo per la sua tecnica di vinificazione

Compie 20 anni il Presidio Slow Food del Moscato Passito di Saracena. Tra i vini più particolari e pregiati del panorama viticolo italiano e mondiale. Da oggi fino a domenica un evento celebrativo con banchi d'assaggio, visite in cantina e street food

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SARACENA (CS) – Il Moscato Passito di Saracena, eccellenza assoluta della Calabria e uno tra i vini più particolari del panorama viticolo italiano, compie 20 anni. Conosciuto e apprezzato per la sua particolare tecnica di produzione, vinificando uve guarnaccia, malvasia, odoacra e moscatello, è il prodotto simbolo della comunità di Saracena, con una tradizione che affonda le sue radici nei secoli e che si intreccia con la storia di ogni famiglia. Intorno al moscato, negli anni, sono nate diverse e premiate cantine nel territorio, diventate ormai un punto di riferimento per tutto il territorio del Parco Nazionale del Pollino, che ogni anno ricevono premi prestigiosi ovunque in Italia.

Moscato passito di Saracena: una storia millenaria

Il Moscato di Saracena è un vino sopravvissuto grazie a tradizioni familiari e racconta di una storia millenaria del territorio dove nasce: il Pollino. Il Moscato passito di Saracena nel XVI secolo faceva parte della lista dei vini dell’Enoteca Pontificia. Il Cardinal Sirleto lo spediva tramite nave da Scalea, per farlo arrivare sulla tavola di Papa Pio IV. La vinificazione soffice si accompagna e concilia con il moscato raccolto anzitempo e lasciato appassire, con premura e pazienza, per conferire quei tratti di colore, aroma e gusto unici.

Procedimento antichissimo fatto a mano

Per realizzare questo vino si adotta un procedimento antichissimo, fatto interamente a mano, per ottenere un raffinato e delicato vino moscato da meditazione, che si accompagna ai momenti di incontro, di festa e anche di pause ristoratrici. Dopo la raccolta l’uva viene fatta appassire su graticci ombreggiati di uve moscatello per 15-20 giorni: passaggio che consente di concentrarne zuccheri e aromi. Successivamente si procedere alla seconda fase di bollitura del mosto di guarnaccia e malvasia per ridurne di un terzo il volume. L’uva appassita viene poi sgranellata a mano e aggiunta al mosto bollito per dar vita al vino che è emblema di un’antica tradizione riconosciuta e tutelata dal Presidio Slow Food. Lucente color ambra e intensamente profumato è un vino straordinario soprattutto per i dolci.

Dal 13 al 15 dicembre l’evento celebrativo

Da oggi, venerdì 13 e fino a domenica 15 dicembre, nel borgo del Pollino saranno celebrati i 20 anni del Presidio Slow Food del Moscato Passito al Governo di Saracena. Era il 2004 quando il vino simbolo della comunità del Pollino, fu inserito da Slow Food all’interno dei presidi che per l’associazione con chiocciola fondata da Carlo Petrini rappresentano quella rete di produttori impegnati nel mondo a prendersi cura dell’ambiente, valorizzano paesaggi, territori, culture.

Un anniversario importante, che segnala il Moscato come uno tra i Presidi calabresi più longevi, celebrato dalla condotta Slow Food Magna Graecia – Pollino insieme all’amministrazione comunale di Saracena, l’Arsac, la Regione Calabria, Slow Food Calabria, il parco nazionale del Pollino, il Gal Pollino Sviluppo in una tre giorni inserita in una edizione speciale del Saracena Wine Festival. Un evento storico, una tre giorni ricca di appuntamenti e di ospiti, di racconti, di vino da degustare e da celebrare  con banchi d’assaggio, visite in cantina, una cena tributo, street food e un momento di confronto tra istituzioni e produttori per raccontare al pubblico e ai wine lovers questi primi vent’anni di Presidio per il Moscato di Saracena e programmare il futuro di questa ricchezza enologica diventata ambasciatrice del comune del Pollino in tutto il mondo.

Moscato passito Saracena

Il sindaco Russo “valore identitario e volano economico”

«Il Moscato di Saracena – ha affermato il sindaco, Renzo Russo – è per noi un grande riferimento culturale, valoriale, produttivo, promozionale. La tecnica antichissima di produzione che da secoli si tramanda è oggi diventata il cuore pulsante di una produzione animata da viticoltori che hanno creduto da sempre nel valore identitario di questo vino e ne hanno fatto un volano economico sostenibile e qualitativo che attira curiosi e appassionati da ogni parte. Da sempre sosteniamo la rete dell’associazione dei produttori del Moscato di Saracena ai quali presto daremo uno spazio di promozione e valorizzazione, aprendo la Casa del moscato, nel centro storico del nostro comune, che abbiamo realizzato grazie al finanziamento del bando sui borghi».

Andrea Amadei, sommelier e gastronomo

A raccontare le sfaccettature del Moscato di Saracena prodotto dalla rete dei produttori che fanno parte del Presidio Slow Food arriverà sul Pollino Andrea Amadei, sommelier e gastronomo, presentatore, autore radiofonico per Decanter di Rai Radio 2 e volto di È Sempre Mezzogiorno Rai 1. Da più di dieci anni, studia e racconta il vino italiano con garbo, curiosità e un linguaggio immediato e comprensibile a tutti. Degustatore ufficiale per il Concours Mondial de Bruxelles e ideatore del format “In Arte Veritas”, ciclo di visite e degustazioni che approfondisce i numerosi punti di contatto fra l’arte e il nettare di Bacco sarà lui a condurre le masterclass in programma sabato 14 Dicembre presso l’Auditorium Mastromarchi.

Il primo approfondimento alle ore 16:30 vedrà insieme il Moscato di Saracena e lo Sciacchetrà ligure (anch’esso vino dolce riconosciuto presidio Slow Food) i cui produttori saranno gemellati con quelli del Pollino in questa particolare occasione. Poi alle 18:30 la degustazione orizzontale di tutti i Moscato prodotti a Saracena offrirà la sintesi perfetta per approfondire tutte le sfaccettature di questo vino straordinario.

Domenica invece spazio al vino calabrese con Alessandro Marra, vice curatore nazionale di Slow Wine, e Alessandra Molinaro, coordinatrice di Slow Wine Calabria, con la degustazione in programma alle ore 11:30 preceduta da un confronto, alle ore 10:30, tra la Verace di Saracena e la Dolce di Rossano due oli presidi Slow Food per gli olivi secolari che incontrano il pane locale per l’appuntamento territoriale di “Tutta farina del nostro sacco”, campagna di Slow Grains per valorizzazione della biodiversità cerealicola e la sua filiera.

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