Lucio Fabbri in concerto a Crotone e a Castrovillari, per raccontare 50 anni di musica d’autore
Lucio Fabbri è polistrumentista, arrangiatore e direttore d'orchestra. La sua carriera musicale ha inizio negli anni Settanta. Ultimo lavoro è stato quello di direttore d'orchestra a Sanremo per Massimo Ranieri. Due gli appuntamenti in Calabria, uno a Castrovillari
COSENZA – Doppio appuntamento con “Lucio Fabbri – La mia musica la mia vita“, un viaggio attraverso 50 anni della musica d’autore. Fabbri, detto ‘Violino da Crema’, è un grande protagonista della musica italiana: ha prodotto e arrangiato numerosi brani storici e di imponente successo: da “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri, ad Eugenio Finardi con “La radio”, ma anche “Le ragazze di Gauguin”, “Il cielo d’Irlanda”, “Spunta la luna dal monte”… Nel 2017 ha curato anche la produzione del primo lavoro discografico dei Maneskin, “Chosen”, che contiene Beggin’, vincitore dell’American Music Awards 2022 come miglior brano rock dell’anno.
Lucio Fabbri è un artista a tutto tondo: musicista, polistrumentista, produttore, autore, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Nel suo viaggio ripercorre la sua carriera, ricca di canzoni memorabili, da lui arrangiate, prodotte e portate al successo da alcuni fra i più grandi cantautori italiani, come Fabrizio De André, Roberto Vecchioni, Finardi, Pierangelo Bertoli, Ron, Lucio Dalla, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, ma ha all’attivo anche numerose collaborazioni e lavori con artisti internazionali.
Nella sua intervista nel programma Informattiva, su Rlb, in vista dei due concerti in programma a Crotone e Castrovillari, ha raccontato qualche passaggio della sua lunga carriera e del suo lavoro e, come questo, sia cambiato nel corso del tempo spaziando tra tantissimi progetti. “Cinquant’anni di musica – dichiara – sono un discreto numero”.
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Il violino ‘rock’
“E’ lo strumento che mi ha aperto la strada. Tornando indietro nel tempo, una volta tutti tendevano a suonare la chitarra, elettrica, me incluso. Era pieno di chitarristi ed ero l’unico a suonare uno strumento un pò particolare in un ambito rock. Sono riuscito ad entrare senza troppa fatica in vari contesti musicali. La mia passione principale è stata quella di fare gli arrangiamenti, un lavoro che può sembrare sconosciuto che viene svolto nell’ombra, chiusi negli studi di registrazione, che è un pò la regia di un film. Chi fa l’arrangiatore è presente in ogni canzone ed è una figura insostituibile. Ovviamente chi ci mette la faccia è il cantante però poi – spiega – i meriti ce li dividiamo. Anche nel caso di Massimo Ranieri al 75° Festival di Sanremo, non ho solo diretto l’orchestra che è il momento finale di un lavoro ma quella canzone, come ogni altra, è frutto di un lavoro che c’è dietro. Il brano “Tra le mani un cuore” è stata provinata anche da Tiziano Ferro, da Nek ed è stata rielaborata da me nella fase finale”.
Cinquant’anni di cammino in musica
Indimenticabile nel 1979 la Pfm in tournèe con Fabrizio De Andrè… “E’ uno dei risultati tra i più importanti perchè ho visto l’affetto del pubblico, molto affezionato a questo progetto. Visto dal nostro punto di vista invece, dall’altro lato del palcoscenico, è stata una cosa bella in mezzo a tante altre cose belle che ho fatto. Non faccio distinzione tra le cose che faccio. Quando ci si dedica alla musica, ci si mette tutto l’impegno, sempre”.
X Factor e i Maneskin
Dal 2008 al 2019 Fabbri è stato il direttore musicale delle prime 13 edizioni del talent show X Factor Italia, di cui ha realizzato tutti gli arrangiamenti. Dal 2015 al 2022 ha prodotto e arrangiato tutte le basi musicali del talent show Italia’s Got Talent. “Tutto ciò che ho fatto, è stato apparentemente casuale. Una volta che ci si butta in mare si comincia a nuotare e non si sa, come nel mio caso, dove si andrà a finire. Il mio non è un lavoro che ha una finalità precisa perchè ogni progetto ha una sua finalità. Al centro c’è il mio violino, protagonista, e poi il mio lavoro di ‘regia’ per decidere insieme agli artisti che strada intraprendere, che emozioni trasmettere. Un lavoro che è complesso ma altrettanto appassionante”.
La musica, ieri e oggi, e la tecnologia: dall’IA all’autotune
“Io non sono contrario a niente: la tecnologia ci è sempre venuta incontro, fin da sempre, almeno da quando ricordo di avere iniziato. Certo la mia vita musicale il lavoro in studio di registrazione in particolare, era limitato a poche macchine e apparecchiature, anche rudimentali. Oggi arrivano aiuti dalla tecnologia che sono assolutamente fantastici. Ovviamente il discorso è diverso relativamente all’utilizzo, magari improprio. Alla base di certo c’è la creatività e comunque vedo che i giovani produttori e arrangiatori sono molto bravi a muoversi in queste nuove sonorità e con i nuovi mezzi per realizzare le canzoni”.
Lucio Fabbri, due date in Calabria
Primo appuntamento al teatro Apollo di Crotone, venerdì 7 marzo e poi l’8 marzo, al teatro Sybaris di Castrovillari (dalle 21). Un viaggio in un percorso musicale tra i grandi autori con i quali ha collaborato: da De Andrè a Finardi, e ancora Giorgio Gaber, Pierangelo Bertoli e non solo…
“Sì, ripercorro la mia carriera in quei brani in cui ho collaborato come arrangiatore, autore o violinista. Si inizia dai primi anni ’70 e si arriva anche ai Maneskin. Quella del brano Beggin’ (vincitore dell’American Music Awards 2022 come miglior brano rock dell’anno) è stata una sorpresa, qualcosa che non immaginavo. Loro sono arrivati nel mio studio che erano giovanissimi ma molto sicuri di sè. La canzone infatti, parla da sola. Fanno parte anche loro delle tante cose che ho fatto”. Sul palco insieme a Lucio Fabbri altrettanti grandi musicisti: Roberto Gualdi, batteria; Antonio Petruzzelli al basso; Massimo Germini (chitarra) e Paolo Bonfanti (chitarra). “E’ un’occasione – conclude Fabbri – anche per vedere e ascoltare grandi musicisti”.