Marano Marchesato: 60 posti letto e mai entrata in funzione. Rsa attende un gestore da anni (FOTO e VIDEO)

Destinata ad ospitare anziani, disabili e pazienti in riabilitazione è chiusa da sempre. Costata 2.117.000 euro non è la sola ad essere inutilizzata

MARANO MARCHESATO (CS) – Inutilizzata dalla sua costruzione. Una spaziosa struttura di proprietà dell’Asp di Cosenza, con un centinaio di stanze, finanziata nel 1996, ad oggi non è mai entrata in funzione. Destinata ad ospitare 60 anziani, disabili e pazienti in riabilitazione è chiusa da sempre, nonostante sia costata alla sanità calabrese l’equivalente di 2 milioni e 117mila euro. Il sindaco di Marano Marchesato, Eduardo Vivacqua, afferma di aver chiesto a più riprese di poterne disporre, soprattutto nel periodo in cui serviva fare lavori di messa in sicurezza nelle scuole presenti nel Comune. A suo dire non ha mai ricevuto risposta dall’Azienda Sanitaria Provinciale, ma sa che per renderla operativa servono “almeno 1 milione e 200mila euro”. Soldi che secondo il primo cittadino maranese sarebbero utili “ad attivarla per dare servizi alla comunità e creare posti di lavoro”.

La struttura abbandonata

Gli arredi negli anni sono stati cannibalizzati.

Resta qualche materasso a terra tra l’umidità. Le infiltrazioni di acqua diffuse hanno danneggiato buona parte dell’immobile anche se gli interni non sembrano particolarmente degradati. L’Asp, per lavori di taglio erba ed arbusti nell’area esterna della RSA di Marano Marchesato spende circa 11mila euro l’anno per evitare incendi. E mentre la struttura inizia a cedere ai segni del tempo e della mancata manutenzione, nel distretto socio sanitario Valle Crati (che comprende Marano Marchesato e altri 19 Comuni) risiedono circa 30mila persone con età superiore ai 65 anni. Un potenziale bacino d’utenza che è servito attualmente da sole 6 strutture per anziani accreditate per un massimo di 240 posti che faticano a contenere le richieste provenienti dal territorio.

La gestione della RSA di Marano Marchesato

Con delibera n. 2518 del 18 giugno 2009 l’Asp di Cosenza aveva indetto una procedura aperta per affidare la gestione della RSA per 9 anni a un privato. Ad aggiudicarsi provvisoriamente la gara è stata l’ATI siciliana Villa Lisa srl, Mare del Sol. Il gruppo San Bartolo di proprietà della famiglia Morrone (che partecipò al bando) ha però impugnato l’esito della gara sostenendo di avere più punti per aggiudicarsi l’appalto da circa 50 milioni di euro. Un’iniziativa attraverso la quale ha ottenuto l’annullamento dei provvedimenti con la sentenza n. 1581/2011 del Consiglio di Stato che ha riconosciuto gli errori commessi dalla stazione appaltante. Poi sul futuro della struttura è calato il silenzio e l’abbandono. Tra le delibere del 2022 appare un atto per disporre “l’avvio della procedura di gara per affidamento concessione per la gestione delle residenze sanitarie assistenziali di Marano Marchesato e Castiglione Cosentino”. Un procedimento che non ha avuto alcuna influenza nel cambiare le sorti dell’enorme immobile maranese in quanto il bando di gara non è mai stato pubblicato. Di fatto ad oggi è tutto fermo.

Altre strutture costruite e abbandonate

Quella di Marano Marchesato non è l’unica struttura dell’Asp di Cosenza costruita e dimenticata. Anche a Mandatoriccio esiste una Residenza Sanitaria Assistenziale finanziata il 21 dicembre 1995 con l’equivalente di 2 milioni e 100mila euro cui operatività è stata bloccata da un contenzioso. La gara per affidare la gestione dell’Rsa di Caloveto allestita con 60 posti letto è invece andata deserta per ben due volte (nel 2022 e nel 2023). A quella per l’Rsa di San Nicola Arcella (dove sono presenti altri 60 posti letto) hanno di recente risposto più imprese e a breve dovrebbe esserne nominata l’aggiudicataria. Tra le strutture sanitarie fantasma più piccole c’è anche una Casa Famiglia di Cleto finanziata con circa 300mila euro nel 1996 e mai entrata in funzione perché, costruita in una zona ad alto rischio idrogeologico, è stata danneggiata dalle frane e non si è provveduto alla messa in sicurezza. A San Demetrio Corone vegeta una comunità terapeutica residenziale finanziata sempre nel 1996 con 260mila euro e mai entrata in funzione. Dal suo canto il direttore generale dell’Asp di Cosenza Antonello Graziano, afferma che appena possibile fornirà informazioni in merito all’utilizzo di questi immobili preziosi per dare servizi alla collettività che ha speso denaro per costruirli e assistere inerme alle inevitabili vandalizzazioni.

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