Morte Serafino Congi, Oliverio a Occhiuto: “Si dia priorità ai servizi di pronto soccorso”

L'ex presidente della Regione Mario Oliverio scrive una lettera aperta all'attuale governatore: "Non si può liquidare la vicenda con frasi di circostanza"

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SAN GIOVANNI  IN FIORE (CS)  – “Ieri si sono svolti i funerali di Serafino Congi. Una drammatica quanto assurda morte. È stata colpita al cuore in modo irreparabile una famiglia calabrese. È stata sconvolta l’intera comunità di San Giovanni in Fiore. Serafino aveva 47 anni. Strappato alle sue bambine, a sua moglie, ai suoi genitori, era nel pieno delle energie, della vitalità. Una vicenda che brucia e che non può essere archiviata e che neanche lo scorrere del tempo consentirà di assorbire”. Lo scrive l’ex presidente della Regione Mario Oliverio in una lettera aperta al presidente della Regione Roberto Occhiuto in merito alla vicenda dell’uomo deceduto durante il trasporto verso l’ospedale di Cosenza dopo avere atteso per tre ore l’arrivo dell’ambulanza nell’ospedale di San Giovanni in Fiore.

Ho conosciuto Serafino da giovanissimo – prosegue per l’amicizia con la sua famiglia e con quella della moglie Caterina. L’ambulanza medicalizzata non c’era! Hanno detto che l’elicottero quel giorno non volava a causa della nebbia! Nel Pronto soccorso di San Giovanni in Fiore c’era un solo medico. Lungi da me atteggiamenti demagogici e populisti che non mi appartengono. Tanto meno approcci strumentali di vicende così dolorose che tuttavia non possono lasciare indifferenti”.

“È un fatto grave – afferma Oliverio – che non si può liquidare con espressioni di circostanza. Questa drammatica vicenda mette in luce, se ve ne fosse ancora bisogno, la grave condizione a cui è giunta la deriva della sanità in Calabria. Soprattutto nelle aree interne le comunità sono esposte a rischio permanente. Anche se al sottoscritto da presidente della Regione non è stata conferita la nomina di commissario ad acta nel settore della sanità da parte del governo nazionale, come invece è stato per te e per chi mi ha preceduto, tengo a precisare che ho ben presenti le difficoltà nelle quali è chiamato ad operare chi assume un compito tanto delicato e gravoso. Tuttavia non può lasciare indifferenti e silenti il progressivo indebolimento e peggioramento del Servizio sanitario pubblico in questa terra dopo 15 anni di gestione commissariale“.

“Anche in Calabria – prosegue l’ex governatore – i servizi di pronto soccorso e di emergenza/urgenza devono essere garantiti e funzionanti h24, nell’intero territorio regionale come avviene in tutte le regioni italiane. Non ci possono essere cittadini di serie A e di serie B! Le strutture sanitarie e i piccoli, ma fondamentali, ospedali montani (che, ricordo, in Calabria sono meno delle dita di una mano!) distanti dagli ospedali hub e spoke, devono essere dotati di un servizio di Pronto Soccorso e di emergenza/urgenza efficienti e funzionanti a cui bisognerebbe dare priorità su ogni altro tipo di servizio. Le indagini giudiziarie in corso accerteranno come sono andate le cose. Tuttavia credo che la pesante carenza di personale medico, la grave insufficienza di ambulanze e di mezzi, l’assenza di strumentazione idonea, siano dati reali che caratterizzano una situazione esposta ad elevato rischio. Una situazione nella quale i luoghi di cura rischiano di trasformarsi in trappole di morte”.

“Così non va bene! Così non deve essere! Vorrei ricordare – afferma Oliverio – che a lanciare un grido d’allarme sulla grave condizione che si è determinata nell’ospedale di San Giovanni in Fiore è stata la Cgil che, nello scorso mese di ottobre, con un’ulteriore manifestazione pubblica, ha denunciato lo stato di degrado delle strutture sanitarie con particolare riferimento proprio alle carenze del Pronto Soccorso, del servizio di emergenza/urgenza e della penuria di personale nel servizio di cardiologia. É risaputo che le patologie cardiovascolari e le emergenze da infarto sono tra le più diffuse. A tal proposito è bene ricordare il ruolo determinante svolto in passato proprio dagli ospedali delle aree interne che hanno consentito di salvare tante vite. Né può essere sottovalutata l’accorata e preoccupata denuncia di numerosi sindaci di tanti comuni, privati persino del servizio di guardia medica”.

“Egregio presidente/commissario – conclude Oliverio – so bene che mancano medici e c’è difficoltà a reperirli. Ma proprio in presenza di questa difficile e complicata situazione ritengo sarebbe necessario stabilire un chiaro programma nell’utilizzazione del personale medico e sanitario di cui si dispone, dando priorità ai servizi di Pronto soccorso e di emergenza/urgenza e concentrando adeguati investimenti per il potenziamento del servizio di ambulanze e della strumentazione tecnologica di cui bisogna dotare gli ospedali delle aree interne. La tragica perdita di Serafino Congi è un monito per tutti. Nessuno escluso. In primo luogo per quanti hanno responsabilità di governo di un settore come quello della Sanità, essenziale per la vita dei cittadini”.

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