San Giovanni in Fiore: la tragica morte di Serafino Congi, oggi una fiaccolata tra silenzio e indignazione
Disposta l'autopsia sul corpo di Serafino Congi deceduto sabato durante il trasferimento all'Annunziata. La denuncia presentata dalla moglie. Oggi una fiaccolata
SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Morire a 48 anni dopo aver atteso invano un’ambulanza con un medico. La tragica morte di Serafino Congi, deceduto sabato 4 gennaio poco prima delle 19 dopo aver atteso per ore ed ore un’ambulanza medicalizzata nel Pronto Soccorso di San Giovanni in Fiore, ha generato un’ondata di rabbia e indignazione, riaprendo inevitabilmente la discussione sull’assistenza sanitaria e l’emergenza nelle aree montane.
Serafino aveva accusato un malore. Arrivato nel nosocomio del centro silano, intorno alle 15, i sanitari, compresa la gravità delle sue condizioni e prestate le prime cure, avevano deciso il trasferimento all’Annunziata di Cosenza. Sarebbe stato chiesto anche l’intervento dell’elisoccorso ma non vi sarebbero state le condizioni di sicurezza. Il paziente però, per essere trasferito, necessitava di un medico e così, sarebbe stata richiesta un’ambulanza medicalizzata a Cosenza che però dista una sessantina di chilometri da San Giovanni in Fiore. Dopo alcune ore, l’ambulanza con due infermieri e medico a bordo sono in viaggio verso il nosocomio bruzio ma il cuore di Serafino smette di battere, nonostante i tentativi di rianimarlo. La salma è stata trasferita a Cosenza dove sarà eseguito l’esame autoptico.
Oggi pomeriggio alle 18, dal piazzale “Antonio Acri”, partirà una fiaccolata alla quale prenderanno parte associazioni, partiti e soprattutto cittadini di San Giovanni in Fiore. Serafino, lascia la moglie Caterina e due figlie di 7 e 10 anni.