«Sdegno ad Acquappesa, il Samudaripen ha visto lo sterminio di oltre 500.000 Rom e Sinti»
La denuncia di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea dopo il danneggiamento della targa commemorativa: «è un atto inacettabile»
COSENZA – “Con profonda indignazione denunciamo l’atto vandalico che ha colpito la targa commemorativa del Samudaripen, il genocidio di Rom e Sinti perpetrato dai nazifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale, situata nel comune di Acquappesa (CS)”. Così inizia la nota del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea a nome di Maurizio Acerbo, Segretario nazionale e Gianmaria Milicchio, Segretario della Federazione di Cosenza.
Questo gesto vile e inaccettabile non è solo un atto vandalico ma un attacco alla memoria storica e al dovere collettivo di ricordare tutte le vittime delle persecuzioni nazifasciste, palesandosi come forma di negazione e oltraggio nei confronti di un popolo che ha già subito secoli di discriminazione e stigmatizzazione.
L’iniziativa di installare questa targa, promossa da Amministrazione Comunale e Pro Loco di Acquappesa, ha rappresentato un importante riconoscimento di una tragedia spesso dimenticata. Il Samudaripen ha visto lo sterminio di oltre 500.000 Rom e Sinti, molti dei quali bambini sottoposti a esperimenti disumani nei campi di concentramento.
Esprimiamo piena solidarietà alla comunità Rom e Sinti, alle associazioni che si battono per la memoria storica e a tutti coloro che hanno sostenuto questa iniziativa. Nell’ottantesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo chiediamo alle istituzioni di condannare fermamente questo atto e di ripristinare la targa, riaffermando con forza l’impegno nella lotta contro ogni forma di odio e negazionismo. La memoria non si cancella con la violenza. Il ricordo delle vittime deve essere preservato affinché́ tragedie come il Samudaripen non si ripetano mai più”.